Transizione ecologica, Sky sarà a emissioni zero nel 2030. La Rai?

Sky Zero Emissions

Di Marco Zonetti

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo alla Cop26 dei giovani, ha appena ribadito come la transizione ecologica non sia una scelta, bensì una necessità. “O affrontiamo adesso i costi di questa transizione” ha sottolineato il Primo Ministro. “O agiamo dopo – il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico”.

Occupandoci noi di televisione, segnaliamo come – su questa scia – è già da tempo che Sky si è mobilitata al riguardo, annunciando come il Gruppo diventerà net zero carbon entro il 2030. Tagliando quindi le emissioni di carbonio prodotte dalle persone che utilizzano Sky, dai suoi fornitori in tutti i territori in cui opera e da tutte le sue attività.

In altri termini, Sky renderà più efficienti dal punto di vista energetico tutti i suoi prodotti tecnologici presenti nelle case dei clienti, realizzando gli studi televisivi e cinematografici più sostenibili al mondo. Rendendo net zero carbon tutte le produzioni originali Sky, i canali televisivi, i film e le trasmissioni televisive. Trasformando per giunta i cinquemila veicoli aziendali in una flotta di veicoli a zero emissioni.

“Le conseguenze del cambiamento climatico” dichiara Andrea Duilio, Amministratore Delegato di Sky Italia, “non sono più un pericolo lontano nel tempo ma una realtà che sta influenzando sempre di più le nostre vite e COP26, di cui il gruppo Sky è principal partner, può giocare un ruolo chiave per promuovere azioni concrete e stimolare i Paesi a darsi obiettivi ambiziosi per la tutela dell’ambiente”.

In tutto questo impegno da parte di Sky, un gruppo privato, ci si domanda come la Rai – pagata dai contribuenti – pensi di affrontare la situazione visto che non ci risultano dichiarazioni di intenti sulle questioni della transizione ecologica, della net zero carbon e dell’efficienza energetica. Attendiamo con trepidazione.

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