Vigilanza Rai: Floridia (M5s) eletta presidente, Boschi (Iv)-Montaruli (FdI) vice

Barbara Floridia eletta presidente della Commissione di Vigilanza Rai
Barbara Floridia, presidente della Commissione di Vigilanza Rai con il presidente del M5s Giuseppe Conte

Floridia, Boschi, Montaruli: tris di donne ai vertici della Vigilanza Rai. Ouidad Bakkali (Partito Democratico) e Stefano Candiani (Lega) eletti segretari della Commissione

di Marco Zonetti

Dopo oltre otto mesi d’inattività, sono state finalmente formalizzate le nomine in Commissione di Vigilanza Rai. I suoi 42 membri hanno eletto presidente, con 39 voti a favore, la senatrice Barbara Floridia (M5s), attuale capogruppo pentastellato a Palazzo Madama e fedelissima del presidente Giuseppe Conte. Si tratta della seconda volta che il Movimento Cinque Stelle presiede la commissione bicamerale che vigila sulla Rai, dopo il mandato di Roberto Fico (2013-2018). Giuseppe Conte ha augurato buon lavoro alla neo eletta presidente della Vigilanza, sottolineando che “Il pluralismo e il diritto dei cittadini a essere correttamente informati sono principi cardine della democrazia” e dicendosi pronto a tutelarli “con la massima determinazione”.

Vicepresidenti e segretari

Sono state invece elette vicepresidenti della commissione, con 19 voti, Maria Elena Boschi (Italia Viva) e, con 16, l’ex sottosegretaria all’Università Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia), che ricordiamo è stata condannata in via definitiva per peculato nell’inchiesta Rimborsopoli in Piemonte. Scartata quindi l’ipotesi di assegnare una delle due cariche di vicepresidente a Mariastella Gelmini (Azione), come si era vaticinato qualche giorno fa.

Alla carica di vicesegretari della Commissione di Vigilanza Rai sono stati invece eletti Stefano Candiani (Lega) e Ouidad Bakkali (Partito Democratico).

Che cos’è la Commissione di Vigilanza Rai

La Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi (comunemente nota come Commissione di Vigilanza Rai o Vigilanza Rai), è una commissione parlamentare bicamerale istituita nel 1975 a seguito della riforma della Rai[1] e che ha lo scopo di sorvegliare sull’attività del servizio televisivo e radiofonico nazionale e pubblico italiano. La commissione si riunisce a Roma a Palazzo San Macuto.

Quando è nata la Commissione di Vigilanza Rai

La Commissione di vigilanza venne istituita con la legge n. 103 del 14 aprile 1975 in seguito alle sollecitazioni della Corte Costituzionale che nel 1974, ribadendo le stesse decisioni del 1960 in favore di un monopolio pubblico televisivo piuttosto che un monopolio privato (dove la libertà di tutti avrebbe potuto facilmente fare posto al privilegio di pochissimi), stabiliva la necessità di una modifica della legislazione, per permettere al servizio fornito dallo Stato maggiori garanzie di pluralismo informativo.

Con le modifiche introdotte, il controllo del servizio pubblico radiotelevisivo passò dal Governo italiano e quindi dai partiti che potevano farne parte, all’intero Parlamento, ai senatori e ai deputati dei gruppi parlamentari, che potevano eleggere i loro rappresentanti nel consiglio di amministrazione della Rai. Quindi il controllo del servizio pubblico si è aperto anche a una rappresentanza dell’opposizione oltreché della maggioranza.

Funzioni della Commissione di Vigilanza Rai

La Commissione nomina alcuni dei componenti del consiglio di amministrazione della Rai, definisce l’indirizzo da seguire nella programmazione, nella pubblicità e nell’economia societaria, definendo i piani di spesa pluriennali.

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