Vigilanza Rai News: Boschi presidente? Furlan, commissaria Pd anti-Report

Maria Elena Boschi e Annamaria Furlan, commissione di Vigilanza Rai
Maria Elena Boschi (Terzo Polo) e Annamaria Furlan (Pd), membri della Commissione di Vigilanza Rai

di Marco Zonetti

Dopo mesi e mesi d’inattività, la Commissione di Vigilanza Rai è stata finalmente ricostituita con la scelta dei suoi 42 membri, fra i quali Rita Dalla Chiesa (Forza Italia), Nicola Zingaretti (Pd), Maria Elena Boschi e Mariastella Gelmini (Azione/Italia Viva) e Augusta Montaruli (Fratelli d’Italia). A far discutere è stata soprattutto la nomina di quest’ultima, recentemente dimessasi dalla carica di sottosegretaria all’Università poiché condannata in via definitiva per il caso Rimborsopoli.

Ma i veri giochi iniziano ora, in vista della prossima nomina del presidente, del vicepresidente e dei segretari della commissione, con relativa faida tra i vari partiti. La presidenza, per prassi, spetterebbe all’opposizione, che tuttavia risulta scissa in tre componenti distinte, M5s, Pd e Azione/Italia Viva, complicando ulteriormente la situazione già ingarbugliata. Va per giunta ricordato che i pentastellati sono già rimasti a mani vuote nell’assegnazione delle cariche relative al Copasir (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica), la cui presidenza è andata a Lorenzo Guerini del Pd mentre la segreteria è stata affidata al renziano Ettore Rosato.

Ma se, per un criterio di equità, la carica apicale della Vigilanza Rai dovrebbe quindi essere affidata al partito di Giuseppe Conte, e precisamente al suo fedelissimo Riccardo Ricciardi, la realtà è ben più complessa. Secondo il quotidiano Domani, infatti, Ricciardi non è ben visto da Lega e Forza Italia (i cui voti sono decisivi per la sua nomina) e il suo nome non accontenta neppure tutto il Movimento.

Inoltre, parallelamente alla corsa per la presidenza della Vigilanza Rai, è in atto quella per l’Istat, al vertice del quale la maggioranza di Governo vorrebbe riconfermare Gian Carlo Biangiardo. Non potendo contare però sui numeri necessari in Commissione Affari Istituzionali per effettuare l’operazione, il Centrodestra sarà costretto necessariamente a scendere a compromessi con le tre opposizioni. Di conseguenza in tale “gioco d’incastri” che coinvolge una congerie di nomine per altri incarichi parlamentari, le sorti dell’Istat si legano indissolubilmente al destino della Commissione di Vigilanza Rai. Qualora infatti il M5s dovesse porre il veto su Biangiardo innescando così la ripicca della maggioranza, la presidenza potrebbe in ultima analisi andare a Maria Elena Boschi, realizzando così il disegno di Matteo Renzi.

Mentre si dipana questa partita a scacchi, La Notizia segnala invece come uno dei commissari della Vigilanza Rai scelti dal Partito Democratico, ovvero Annamaria Furlan già segretaria generale della CISL, volesse tempo fa “imbavagliare” Report condotto da Sigfrido Ranucci, prima di un’annunciata inchiesta della trasmissione di Rai3 sui maxi stipendi del sindacato. “Da censore a controllore della Tv pubblica il passo è breve” scrive Davide Manlio Ruffolo sulla Notizia.

Insomma, la Commissione di Vigilanza Rai è stata appena ricostituita, senza per giunta essersi neppure riunita una sola volta (prima convocazione: martedì 21 marzo 2023), ma già scatena un vespaio di polemiche destinate ad aumentare esponenzialmente quando saranno formalizzate le nomine sopra citate. Vi terremo aggiornati.

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