Violenza sulle donne, i programmi di Vespa e Bortone nel mirino di USIGRai

Serena Bortone baby squillo Parioli
Serena Bortone intervista “Marianna” a Oggi è un altro giorno su Rai1

di Marco Zonetti

Il Comitato Pari Opportunità dell’USIGRai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha chiamato in causa la Presidente Marinella Soldi su un caso che coinvolge il programma Porta a Porta condotto da Bruno Vespa in seconda serata su Rai1, relativamente alla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne che ricorreva ieri, 25 novembre.

Scrive il Cpo: “Ieri abbiamo assistito a una pagina di ottima informazione del servizio pubblico sul tema della violenza contro le donne. Approfondimenti e servizi sono andati in onda in tutte le edizioni dei tg e dei gr nazionali e regionali. Del resto era l’impegno dell’Azienda”.

“Peccato che, nella giornata che sollecita lo sforzo collettivo di eliminare la violenza sulle donne – continua il Cpo – Bruno Vespa abbia sentito l’impellenza di cominciare la puntata con una vergognosa intervista a una delle ragazze (oggi maggiorenne ma all’epoca dei fatti quattordicenne) protagoniste della storia di pedofilia nel quartiere Parioli di Roma. Un’intervista dalla quale sono anche spariti, e con le loro responsabilita’, gli uomini che si approfittano di quelle adolescenti”.

E ancora: “Chiediamo alla presidente della Rai Marinella Soldi, che sappiamo impegnata sul tema, se non si rilevi una violazione del codice etico della Rai e se non siano stati traditi per l’ennesima volta i principi sanciti nel contratto di servizio. Servono le parole giuste per affrontare queste vicende e parlare delle vittime ma anche di chi le sfrutta, clienti compresi, tema che spesso viene soltanto sfiorato con meno attenzione e incisività come visto anche nel programma condotto da Serena Bortone Oggi è un altro giorno, durante il quale peraltro è stato più volte utilizzato il titolo grafico ‘baby squillo'”. La Bortone aveva intervistato qualche giorno fa Marianna, una delle due ragazze che, all’epoca ancora minorenni, finirono nel giro di prostituzione che sconvolse Roma nel 2013.

Il Cpo dell’USIGRai, concludendo, ribadisce: “la violenza sulle donne e’ una questione sociale e culturale. E la prima azienda culturale del Paese deve dare l’esempio per scardinare arcaici stereotipi e favorire il cambiamento“.