23 anni di Grande fratello: troppi. Un format di successo ormai abusato

di Antonio Facchin

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Lunedì 11 settembre è partita l’edizione 2023 del Grande fratello, condotta da Alfonso Signorini che quest’anno vede al suo fianco Cesara Buonamici e Rebecca Staffelli (figlia del Valerio di Striscia la notizia e voce di Radio 105). Tolto il Vip dal titolo, e bandito il trash in studio (progetto a dir poco ambizioso), un nutrito gruppo di “scappati di casa” (che siano già noti o meno poco cambia) si contenderanno per tre mesi un cospicuo premio in euro vivendo (si fa per dire) “spiati”.

Raccontando la loro personale esperienza in due appuntamenti prime-time: lunedì e venerdì (poi anticipato al giovedì) alle ore 21.20 su Canale 5. Con la possibilità, per noi, di seguirne le gloriose gesta in diretta su Mediaset Extra e Mediaset Infinity, su www.grandefratello.mediaset.it e sui social (Facebook, X e Instagram). Grazie alle idee di Andrea Palazzo, Alfonso Signorini, Fausto Enni, Irene Ghergo, Sergio Bertolini, Raffaele Bleve, Omar Bouriki, Nicolò Cristaldi, Alessio Giaquinto, Federico Lampredi, Giulia La Penna, Marco Mangiarotti, Tommaso Marazza, Francesca Picozza e Alessandro Santucci: gli autori di questa edizione. Esposti – i concorrenti – al giudizio del pubblico che può votare da casa grazie a ben quattro canali: l’app Mediaset Infinity, il sito ufficiale, la Smart TV se abilitata, e via SMS.

Reality show o “psicomelodramma”?

Grande fratello è l’archetipo di un genere televisivo: il reality show. Ma nonostante porti in scena meccanismi e situazioni che sono di dominio della psicologia sociale, ci si chiede – e da anni – quanto vi sia di reale alla luce del suo stuolo di autori e registi (che nella prima edizione sono stati rispettivamente 7 e 20, a gestire 60 telecamere). Con un pizzico di esagerazione sembra più uno “psicomelodramma diluito in tre mesi”, alla luce dell’inverosimile condizione di stasi che porta in scena. Per Aldo Grasso, critico televisivo del Corriere della sera, Grande fratello è “un simulacro di vita” che scorre come “un flusso di coscienza” che si sposa con il flusso televisivo, per uno “spettatore da tempo deprivato di esperienze estetiche” che dunque “non guarda più la tv per giudicare la bontà di uno spettacolo”.

Daria Bignardi, conduttrice delle prime due edizioni del Grande fratello

Non esattamente un talent show

Parlare poi dei vincitori del Grande fratello è questione di rara difficoltà se solo si considera che Flavio Montrucchio, che vinse la seconda edizione, è l’unico che si sia poi costruito un’identità artistica. Superato tuttavia in popolarità da Luca Argentero che partecipò all’edizione successiva senza vincerla. A vincere il Grande fratello sono state di fatto le conduttrici, a partire da Daria Bignardi alla quale molto si deve se poi la trasmissione è diventata oggetto di studi di sociologia, grazie all’impronta “intellettualistica” che ha saputo conferire alle prime due edizioni.

Barbara D'Urso alla conduzione del Grande fratello

Dal terzo al quinto (passando per il quarto GF che ha registrato il record di ascolti della storia della trasmissione, con la sola eccezione della prima finale) il Grande fratello ha espresso il brio di Barbara D’Urso, che è poi tornata al timone del quindicesimo e sedicesimo (2018-2019), le ultime edizioni “trimestrali”.

Alessia Marcuzzi, la più longeva delle conduttrici del Grande fratello

Ma la più longeva delle conduttrici è stata Alessia Marcuzzi che ha condotto la trasmissione per ben 9 edizioni: dalla sesta (2006) alla quattordicesima (2015). Dal 2009 al 2011 in una nuova formula semestrale con cast “allargato”. Al 2014 risale il ritorno al format originale e l’introduzione del ruolo dei social network che diventerà sempre più pervasivo. Alessia Marcuzzi ha presentato anche la quattordicesima edizione nel 2015, conducendo contemporaneamente anche la decima edizione dell’Isola dei famosi. Di cui resterà alla guida per ben 5 edizioni, cedendo lo spazio nel 2016 al Grande fratello Vip di Ilary Blasi (2016 – 2018) ma restituendo di fatto il timone al ritorno al Grande fratello di Barbara D’Urso nel 2018. Mentre dal 2020, per ben 4 edizioni, alla conduzione del Grande fratello Vip è stato Alfonso Signorini. Ma stride come in tutti questi anni la stessa Mediaset abbia scoperto numerosi talenti, soprattutto canori, ma il Grande fratello non sia riuscito a fare altrettanto, se non per casi che si contano sulle dita di una mano.

Grande fratello per la Storia critica della televisione italiana

Il nuovo millennio porta con sé un nuovo genere televisivo: il reality show. Il 14 settembre dell’anno 2000 il Grande fratello debutta, in diretta, su Canale 5 innovando il linguaggio televisivo. Ispirato a 1984 di George Orwell  e a un surveillance show olandese, il format d’importazione porta in scena un “microambiente ecologico autosufficiente e abitato da un piccolo gruppo di uomini e donne isolati dal mondo per un lungo periodo di tempo – così come ne scrive Aldo Grasso nella sua Storia critica della televisione italiana – in bilico fra un voyeuristico reality show, un gioco al ritmo di nomination ed eliminazioni in grado di far emergere competizione e individualismo e un talk show destinato a tradurre in curiosità e chiacchiera gli avvenimenti che avvengono all’interno della Casa, soprattutto se legati ai sentimenti, al sesso, alla dimensione melodrammatica”.

E in cui, per Aldo Grasso, “la commistione dei generi raggiunge l’esito estremo in un ibrido che pretende l’oggettività (come nella tv-verità) ma che, per l’artificiosità della situazione, ne è l’esatta negazione”. La sua programmazione inaugura un’inedita articolazione televisiva: al prime time del giovedì si affiancano infatti numerose strisce quotidiane inserite a intervalli più o memo regolari nella programmazione di rete. E una differita 24 ore su 24 sulla pay-tv Stream e su Jumpy, il portale internet di Fininvest.

Solo il giovedì sera, tuttavia, ogni concorrente può separarsi a turno – e a comando – dal gruppo per ritirarsi in un confessionale (così chiamato non a caso nei paesi di cultura cattolica) per indicare, paradossalmente, chi dei compagni di avventura vorrebbe far fuori.

E sulla leva del voyeurismo, la prima edizione si concluse dopo 99 giorni con 16 milioni di spettatori e uno share del 60%: un miracolo che non si è mai più ripetuto. E al netto di 18 edizioni e 7 spin-off di base, il resto è ormai storia del costume. Perché sebbene tutto l’impianto della trasmissione ruoti su un archetipo che la psicologia sociale riconduce all’interazione del gruppo, Grande fratello ha portato in scena dinamiche e modalità comunicative già esistenti nel tessuto sociale amplificandole e sistematizzandole. Modalità comunicative che sono poi approdate alla comunicazione politica grazie a Rocco Casalino, concorrente della prima edizione.

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