Quando, qualche mese fa Salvo Sottile – che con successo conduceva Mi manda Rai Tre in fascia mattutina sulla Terza Rete – fu allontanato dal Direttore Franco Di Mare in quota M5s, le tante anime belle cripto-pentastellate della Rai annidate ai piani alti di Viale Mazzini esultavano per la cacciata di una “risorsa esterna”.
La sostituzione dell’esterno Sottile con gli interni Federico Ruffo (che conduceva il programma Il posto giusto sempre su Rai3) e Lidia Galeazzo vellicava il grillismo sempre più predominante in Rai, e corroborava la propaganda dell’Ad Fabrizio Salini che in ogni conferenza stampa e intervista ripeteva religiosamente il mantra “valorizzazione delle risorse interne” quasi fosse una formula magica per propiziarsi gli dei. Peccato che, se un Sottile che se ne andava (con proteste finanche in Commissione di Vigilanza), subito un’altra esterna arrivava – Luisella Costamagna, sempre in quota M5s – al timone di Agorà, confutando immediatamente altisonanti buoni propositi e stamburate autocelebrative, e infrangendo in mille pezzi gli “alibi di cristallo” di Ad e Direttore di Rai3.
Ma andiamo avanti. Con lo spostamento di Federico Ruffo a Mi manda Rai Tre (che, per la cronaca, ha perso spettatori e punti di share rispetto all’anno scorso), è rimasta vacante la conduzione del programma Il posto giusto, che ovviamente – secondo quanto esposto sopra – avrebbe dovuto essere assegnata a una risorsa interna. E invece no. Sarà infatti un esterno, il giornalista Giampiero Marrazzo, a sostituire Ruffo, creando non poche perplessità a Viale Mazzini.
Marrazzo non è solo per l’appunto una risorsa esterna ma è anche fratello dell’ex Presidente della Regione Lazio Piero, assunto Rai. Stando alle fonti di Dagospia, per collocarne il fratello minore al Posto giusto, Di Mare “ha dovuto fare i conti con molti problemi dal punto di vista contrattuale, per la logica di parentela“. Secondo Il Tempo, invece, Giampiero Marrazzo è molto stimato dal ministro grillino Vincenzo Spadafora (autentico deus ex machina in Rai) e per giunta il programma che andrebbe a condurre è realizzato in collaborazione con il Ministero del Lavoro, retto da un’altra ministra pentastellata, Nunzia Catalfo. Da leggere anche, a tal proposito, l’articolo di Luisa Perri sul Secolo d’Italia.
Tutto ciò considerato, perché, come simbolo della Rai di fronte alla sede di Viale Mazzini, non sostituire la celebre statua del cavallo morente realizzata da Francesco Messina con quella di un grillo rampante?
