Chi l’ha visto? Dal 1989 la più avvincente declinazione della tv di servizio pubblico

di Antonio Facchin

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Chi l’ha visto? Dal 1989 la più avvincente declinazione della tv di servizio pubblico

Nato dal Telefono giallo di Lio Beghin, ispirato alla rubrica Dove sei? del Portobello di Enzo Tortora, poi fiore all’occhiello della “tv civile” di Angelo Guglielmi, Chi l’ha visto? è dal 1989 una delle trasmissioni Rai più seguite e la più avvincente declinazione della televisione di servizio pubblico. Affidato in origine alla conduzione di Donatella Raffai e Paolo Guzzanti, Chi l’ha visto? diventa in breve tempo il “romanzo popolare” del mercoledì sera, la cui trama è scritta da fatti di cronaca, con un’elaborazione essenziale, ma funzionale al mezzo televisivo; annunciato da una sigla (Missing di Bruno Carioti e Lamberto Macchi dal 1993) che entra di diritto a far parte della sua  cifra stilistica. Nonostante il programma si profili inizialmente come “una settimanale caccia all’uomo” (per la consueta ironia di Aldo Grasso nella Storia critica della televisione italiana), e incappi più volte nelle maglie del sacrosanto diritto alla privacy (ben prima che si legiferasse in proposito) di chi decideva di scomparire, magari senza violare la legge (e senza voler essere ritrovato).

Federica Sciarelli, dal 2004 volto e anima di Chi l'ha visto?
Federica Sciarelli, dal 2004 volto e anima di Chi l’ha visto?

Venti anni di successo

Federica Sciarelli ne è al timone con successo – e ormai rodato equilibrio – dal 2004; giornalista di lungo corso, Sciarelli giunge in Rai ventenne grazie a una borsa di studio. Cronista parlamentare, lavora al TG3 di Sandro Curzi dal 1987. Inviata, poi volto dell’edizione notturna, quindi preserale fino al 2004, Federica Sciarelli condurrà Chi l’ha visto? per i 19 anni successivi (ne è anche autrice dal 2009) dove, parafrasando Aldo Grasso, indaga di settimana in settimana su sparizioni, casi di cronaca, e grandi eventi torbidi del passato, ancora irrisolti, interagendo con i parenti degli scomparsi e traendo spunto talvolta per scriverne.

Come ha fatto in Tre bravi ragazzi. Gli assassini del Circeo, i retroscena di un’inchiesta lunga 30 anni (2006), nato dagli atti del processo sul massacro del Circeo. Oppure in Con il sangue agli occhi. Un boss della banda della Magliana si racconta (2007), scritto raccogliendo le confessioni di Antonio Mancini. Ma Federica Sciarelli è autrice per Rizzoli anche de Il mostro innocente. La verità su Girolimoni condannato dalla cronaca e dalla storia (2010) scritto con Emmanuele Agostini per render note le vicende dell’uomo accusato ingiustamente per lo stupro e l’omicidio di sette bambine nella Roma degli anni ’20; Per Elisa. Il caso Claps: 18 anni di depistaggi, silenzi e omissioni (2011) sull’omonimo caso di cui si chiusero le indagini grazie alla trasmissione, e Trappole d’amore. Storie di truffe romantiche (2020). Per finire con Il caso Potenzoni (2021), scritto con Francesco Potenzoni, padre di Daniele, scomparso nel 2015 e non ancora ritrovato.

Federica Sciarelli, dal 2004 volto e anima di Chi l'ha visto?

Tanti i casi irrisolti

Ma fra i tanti casi trattati che più hanno attirato l’attenzione del pubblico c’è anche quello legato alla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori; di Ylenia Carrisi, Angela Celentano e Denise Pipitone; agli omicidi di Simonetta Cesaroni e Ilaria Alpi, e alla recente scomparsa della piccola Kata Alvarez, prelevata il 10 giugno scorso, in circostanze tuttora da chiarire, da un alloggio di fortuna a Firenze. Solo l’annuncio in diretta del rinvenimento del cadavere di Sarah Scazzi sorprese davanti alla tv oltre 5 milioni di telespettatori. Ma sollevò anche più di una critica perché fra quegli spettatori, in collegamento, c’era anche la madre della vittima. Ciò nonostante i casi di Chi l’ha visto? siano trattati perlopiù con rispetto, empatia, e con un taglio da giornalismo d’inchiesta che tende a ricostruire gli antefatti; e con sguardo attento ai risvolti giudiziari oltreché sociologici e psicologici delle vicende. Grazie a un’equipe di giornalisti esperti di cui Federica Sciarelli è avamposto. E a un canale sempre aperto per ricevere le informazioni e segnalazioni dai cittadini; tramite un sito web, grazie allo spazio dedicato su alcuni quotidiani, e al “popolo” dei social network.

Testimonial della “trasparenza” Rai e incarnazione della responsabilità che un professionista della comunicazione istituzionale deve saper mantenere, Federica Sciarelli è dal 1991 Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

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