Film Tv 12 gennaio. Run All Night. Una notte per sopravvivere, in una Manhattan western

Film Tv mercoledì 12 gennaio 2022. Tra i film in prima serata sui principali canali del digitale terrestre oggi segnaliamo Run All Night – Una notte per sopravvivere, indicando – come di consueto – gli altri film in programmazione.

Canale 20, 21.05

Run All Night – Una notte per sopravvivere (Run All Night, azione, USA, 2015) regia di Jaume Collet-Serra. Con Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Boyd Holbrook, Vincent D’Onofrio, Genesis Rodriguez, Common, Bruce McGill, Nick Nolte

**Liam Neeson** e **Joel Kinnaman** sono Jimmy e Mike Conlon

Tormentato dai troppi omicidi commessi (il cui rimorso annega nell’alcol), mal sopportato dagli ex colleghi, odiato dal fratello Eddie (Nolte) e rinnegato dal figlio Mike (Kinnaman), all’ex sicario di origini irlandesi Jimmy Conlon (Neeson) non resta che la fraterna amicizia col vecchio boss di Brooklyn Shawn Maguire (Harris), cui è legato per i comuni trascorsi. Ma quando i rispettivi figli finiranno coinvolti – con ruoli ben diversi – in un omicidio, Jimmy non avrà altra scelta che uccidere Danny (Holbrook), il figlio violento e drogato di Shawn, per salvare il suo. Shawn, accecato dal dolore, chiamerà dunque a sé tutte le forze per scatenare una caccia all’uomo senza scampo.

«Al suo terzo film consecutivo con Neeson, il regista spagnolo passa dall’action movie al noir metropolitano (con romantici echi western) sui temi (risaputi) del peccato, della redenzione e del sempre problematico rapporto tra padri e figli» (Mereghetti).

«Le scene d’azione sono il punto di forza del regista spagnolo … la New York che racconta è quella romantica e corrotta dei romanzi polizieschi, cui si perdonano alcune implausibilità della trama: sembra che Manhattan sia un villaggio in cui tutti si imbattono per caso gli uni negli altri e la gente va in giro coperta di sangue e di lividi senza che nessuno ci faccia caso. Secondo i codici (e i manierismi) del genere, Run all Night tuttavia funziona come prodotto medio di entertainment con qualche guizzo estetico e qualche riflessione etica: sul rapporto fra padri e figli, sulla necessità di interrompere il ciclo della violenza (senza però esimersi dal mostrarla a piene mani) e sul fare ciò che è necessario, anche quando non ci piace» (Paola Casella per Mymovies).

«Action-thriller mafioso-poliziesco che lo sceneggiatore Brad Ingelsby trucca con passaggi inverosimili e condisce con risvolti etici, psicologici ed esistenziali dello spessore del grafene. Collett-Serra dirige con efficacia ma senza controllare il suo ispanico iperbolismo e finendo per trasformarlo in uno spaghetti-western. Harris meglio di Neeson, anche per la maggiore credibilità e potenza drammatica del suo personaggio» (Il Morandini).

«Fatta eccezione per l’andirivieni superfluo tra una prospettiva aerea e una vertiginosa discesa nella trappola urbana, il film non insegue la trovata visiva, ma si concentra sull’architettura della tragedia e delle sequenze di tensione, che sono tante e non deludono. La metropoli è un villaggio western, con tanto di ferrovia per gli ultimi fuochi tra Liam Neeson e Ed Harris, perfetti. Si sa esattamente dove si andrà a finire, ma il film è nel percorso. Alla terza collaborazione con Neeson, il regista aumenta il carico pulp del personaggio, insieme a quello morale» (FilmTv).