Maratona Kill Bill, Sulla mia pelle e Anatomia di un omicidio. I film Tv di sabato 12 settembre 2020

Uma Thurman Kill Bill stasera in Tv Quentin Tarantino maratona kill bill film sabato 12 settembre 2020
Uma Thurman in Kill Bill: Vol. 1

Rai3, 21.00

Alessandro Borghi è Stefano Cucchi in Sulla mia pelle

Sulla mia pelle (2018) di Alessio Cremonini. Con Alessandro Borghi, Jasmine Trinca, Max Tortora, Milvia Marigliano

Roma, 22 Ottobre 2009. Arrestato per possesso di droga e presunto spaccio, il giovane Stefano Cucchi (Borghi) deperisce progressivamente mentre si trova in custodia delle forze dell’ordine, spostato di carcere in carcere, di ospedale in ospedale, devastato da lividi e dolori alla schiena. A chi gli chiede cosa gli sia successo, Stefano risponde di essere caduto dalle scale, per poi in un secondo tempo, mentre le sue condizioni peggiorano, rivelare di essere stato pestato dai carabinieri che lo hanno arrestato. I genitori (Tortora e Marigliano) si presentano più volte in carcere per sapere come sta il figlio, ma si vedono rifiutare le visite. Finché un giorno non viene notificato loro il decesso del ragazzo. Ne vedranno il cadavere martoriato solo all’obitorio assieme a Ilaria (Trinca), la sorella di Stefano. Che inizierà a quel punto una lunga e titanica guerra alla scoperta della verità.

“Concepito come un film-dossier tradizionale […] è piuttosto semplice e senza grandi sfumature, ma si fa apprezzare soprattutto per i pericoli di retorica quasi sempre evitati e per la prova degli attori. Ovviamente Alessandro Borghi alle prese con un personaggio difficilissimo, ma anche Jasmine Trinca nel ruolo della sorella Ilaria, protagonista di una tenace battaglia per ottenere la verità. Impressionante la didascalia finale, che ricorda come in quel 2009 i decessi nelle carceri italiane siano stati ben 176″ (Emiliano Morreale, La Repubblica). Molto convincente l’interpretazione di Max Tortora e Milvia Marigliano nel ruolo straziante dei genitori di Stefano. David di Donatello ad Alessio Cremonini come Miglior Regista Esordiente e ad Alessandro Borghi come Miglior Attore Protagonista. Qui il trailer.

RaiMovie, 21.10

Jake Gyllenhaal e Heath Ledger ne I segreti di Brokeback Mountain

I segreti di Brokeback Mountain (Brokeback Mountain, 2005) di Ang Lee. Con Heath Ledger, Jake Gyllenhaal, Michelle Williams, Anne Hathaway

Wyoming, 1963. Due cowboy, Ennis Del Mar (Ledger) e Jack Twist (Gyllenhaal), vengono ingaggiati per portare un gregge di pecore nei pascoli di Brokeback Mountain. La convivenza forzata in un luogo isolato avvicinano Ennis, introverso e di poche parole, e Jack, allegro ed espansivo. I due finiscono quindi per consumare un rapporto sessuale che cambierà per sempre la loro vita. Infelicemente innamorati l’uno dell’altro, sono costretti dalle convenzioni a separarsi e a sposarsi, benché – malgrado la distanza – il loro legame non venga meno. Ma mentre Jack sarebbe pronto a lasciare tutto per vivere con Ennis, quest’ultimo rifiuta l’idea e vive il trasporto per l’altro in maniera tormentata. Ritrovatisi dopo quattro anni di lontananza, scoprono che il loro amore è ancora forte come prima. Un amore che tuttavia, in un Paese come il Wyoming, potrebbe anche significare una condanna a morte.

Ang Lee abbandona gli scenari orientali per volgere lo sguardo all’America rurale, osando ambientare una storia d’amore gay nel virile mondo dei cowboy. Il risultato è del tutto convincente. Puntuale l’analisi della società retrograda pervasa da pregiudizi sull’omosessualità e perfetta la disamina del ghiaccio sottile dell’ipocrisia coniugale sul quale i personaggi, chiusi nella fortezza della solitudine dei loro segreti, si muovono con cautela sapendo di poterlo spezzare con un solo passo falso. Sulle note della colonna sonora di Gustavo Santaolalla (premiato con l’Oscar), è mirabile l’introspezione psicologica dei due personaggi principali, la cui caratterizzazione contribuì a lanciare le carriere di Gyllenhaal e dello sventurato Ledger che morirà tre anni dopo. Leone d’oro a Venezia e tre Oscar, fra cui quello ad Ang Lee per la Miglior Regia e a Larry McMurtry e Diana Ossana per la Miglior Sceneggiatura non Originale tratta dal racconto Gente del Wyoming di E. Annie Proulx. Qui il trailer.

TV8, a partire dalle 21.30

La locandina di Kill Bill Vol. 2

Kill Bill: Voll. 1 e 2 (2003-2004) di Quentin Tarantino. Con Uma Thurman, David Carradine, Daryl Hannah, Michael Madsen, Gordon Liu, Vivica A. Fox, Lucy Liu

Risvegliatasi dopo quattro anni di coma, l’assassina Black Mamba (Thurman) parte alla ricerca del suo ex capo Bill (Carradine) e della gang che, agli ordini dell’uomo, commise una strage il giorno del suo matrimonio. Sulla “lista nozze” della Sposa sono molti i personaggi di cui vendicarsi e da uccidere prima di arrivare a fare i conti con l’ultimo: Bill.

Il primo volume della saga è un pastiche di generi con dialoghi ridotti all’osso e incentrato sul tema della vendetta. Presente anche un segmento realizzato (dalla Production I.G.) come cartone animato splatter riguardante l’infanzia di O-Ren Ishii (Lucy Liu), temutissima leader della Yakuza. Di culto la scena in cui l’assassina Elle Driver (Hannah), fischiettando, s’introduce nell’ospedale dov’è ricoverata Black Mamba e si traveste da infermiera con tanto di benda da pirata sull’occhio fregiato dallo stemma della croce rossa. Qui la sequenza originale.

Daryl Hannah e Uma Thurman in Kill Bill: Vol. 1

Il secondo volume è molto diverso dal primo: più lento, dialogato, con una maggiore introspezione psicologica dei personaggi. Senza tuttavia abbandonare la contaminazione dei generi e il citazionismo cari a Tarantino. Anche in questo caso, come nel primo capitolo, il film non ricevette alcuna nomination agli Oscar. Qui il trailer originale.

RaiMovie, 01.25

La locandina di Anatomia di un omicidio

Anatomia di un omicidio (Anatomy of a murder, 1959) di Otto Preminger. Con James Stewart, Lee Remick, Ben Gazzara, George C. Scott

Michigan, anni Cinquanta. Laura Manion (Remick) chiede all’avvocato Paul Biegler (Stewart) di assumere la difesa del marito Frederick (Gazzara), un tenente reduce dalla Guerra di Corea e reo confesso. Il suo crimine è l’omicidio: l’uomo ha infatti ucciso Barney Quill, che aveva violentato Laura. Accettando con esitazione il caso, il legale sarà chiamato a profondere tutte le sue forze, il suo ingegno e le sue competenze per far assolvere il suo cliente. Il dibattimento in aula si trasformerà in una vera e propria “autopsia” del delitto, lasciando infine più dubbi che certezze.

Tratto dal romanzo di Robert Traver, il film seziona clinicamente la giustizia come “gioco formale, tutto basato sull’intelligenza e il ruolo della parola, dove (premingerianamente) la realtà e la verità rimangono ambigue” (Paolo Mereghetti). Guai con la censura per gli espliciti riferimenti sessuali nei dialoghi dei personaggi. Ottimo cast di attori per uno dei classici del cinema hollywoodiano. Incetta di nomination all’Oscar e Stewart premiato con la Coppa Volpi a Venezia come Miglior Attore Protagonista. Qui una scena.