VeDrò. Non è solo la prima persona dell’indicativo futuro del verbo vedere, bensì il nome dell’ex Think Tank, o pensatoio, fondato nel 2005 da Enrico Letta e Francesco Delzio. Una sorta di vivaio che prendeva il nome dalla convention organizzata ogni anno nel paesino di Dro in Trentino, e che nel corso della sua avventura durata fino al 2013 ha radunato nomi altisonanti la cui carriera è proseguita alquanto folgorante, fino a occupare cariche di estremo rilievo in Italia.
Al punto che, mentre lo stesso Letta, che nella vita parte già piuttosto avvantaggiato quale nipote del grande tessitore Gianni, sembrava ormai lontano nel suo dorato esilio parigino e privo di reale influenza, i suoi uomini e le sue donne di fiducia si spartivano i più prestigiosi posti di potere.
Già nel 2013, quando VeDrò era ancora in piedi, Letta reclutò per il suo Governo alcuni componenti del Think Tank affidando loro il ruolo di Ministro. I “veDroidi” Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Andrea Orlando, Maurizio Lupi ebbero ciascuno un Ministero, e altre figure rilevanti del pensatoio ottennero ruoli strategici a Palazzo Chigi, in primis Benedetta Rizzo, figlia di Aldo, storica firma de La Stampa, e prima moglie di Francesco Boccia (un altro “veDroide”), la quale divenne consigliera del presidente del Consiglio per l’Agenda digitale.
Ma, secondo il sito ufficiale di VeDrò (ora cancellato… strategicamente?), da quelle parti – oltre ai nomi di cui sopra – passarono anche, solo per citarne i più noti: il già citato co-fondatore, il manager Francesco Delzio (qui la sua avventura con il Think Tank raccontata da Dagospia), Giulia Bongiorno (ex Ministro per la pubblica Amministrazione nel primo Governo Conte), Luigi De Magistris (ora sindaco di Napoli), Paola De Micheli (ex Ministro dei Trasporti nel Governo Conte Bis), Benedetto Della Vedova (Sottosegretario agli esteri nel Governo Draghi), Michele Emiliano (attuale Governatore della Puglia), Massimiliano Fedriga (attuale Governatore del Friuli Venezia-Giulia), Roberto Gualtieri (Ex Ministro dell’Economia nel Conte Bis), Marianna Madìa (Ex Ministro per la Pubblica Amministrazione con Matteo Renzi e candidata Capogruppo dem alla Camera dei Deputati), Marco Meloni (attuale coordinatore della segreteria di Enrico Letta e suo fedelissimo della prima ora, monché ex fidanzato ufficiale di Serena Bortone, conduttrice di Oggi è un altro giorno su Rai1), Andrea Orlando (attuale Ministro del Lavoro e Vicesegretario del Pd), Renata Polverini (ex Governatore del Lazio), Laura Ravetto, Debora Serracchiani (attuale Capogruppo dem alla Camera), Anna Ascani (Sottosegretario al Mise nell’attuale Governo Draghi ed ex Viceministro dell’Istruzione nel Conte bis), Domenico Arcuri, ex Commissario straordinario per l’emergenza Covid-19. Da VedRò transitò pure Matteo Renzi ai tempi in cui era Presidente della Provincia di Firenze, ma – rispetto ai personaggi di cui sopra – tutto si può dire meno che egli sia un “fedelissimo” di Enrico Letta per ovvie ragioni.
Scorrendo i nomi succitati, notiamo come – malgrado il mentore Enrico fosse Oltralpe, i suoi “boys and girls” abbiano continuato a fare strabilianti carriere. La stessa de Girolamo la troviamo ogni sabato sera a condurre (nientemeno che) Ciao Maschio, un programma su Rai1 non molto visto, ma tant’è, e il marito Boccia è reduce dall’avventura di Ministro delle Autonomie Regionali nel Conte Bis e ora ripescato dal Segretario dem come responsabile delle Autonomie Territoriali ed Enti Locali. Nella stessa attuale segreteria, peraltro, gli ex “veDroidi” sono vari.
In tutto questo poteva mancare la Rai? Assolutamente no. A parte l’exploit artistico della de Girolamo, di questi tempi, infatti, la rete di Letta si è estesa fino a occupare il posto di Direttore Generale Corporate con la figura di Alberto Matassino, “lettiano della prima ora” (è il ragazzo sorridente cerchiato nella foto sotto, immortalato anni fa a una convention dell’Associazione TrecentoSessanta, sempre fondata dall’inarrestabile Enrico). Matassino figura tra i papabili candidati alla poltrona di Amministratore Delegato Rai al posto di Fabrizio Salini, che lo ha portato con sé ai vertici di Viale Mazzini come uno dei suoi bracci destri.
Altra figura annoverata fra i candidati alla poltrona di Ad Rai è Eleonora “Tinny” Andreatta, ex responsabile Rai Fiction ora passata a Netflix, anch’ella vicinissima a Enrico Letta tramite l’illustre padre Beniamino, mentore dell’attuale Segretario dem, e attraverso il fratello Filippo, fra i componenti storici di VeDrò. Lo stesso Andrea Vianello, ora direttore di RaiNews24, transitò dal pensatoio di Letta, così come l’ex capo marketing, poi direttore di Rai2, quindi direttore di Rai1 e ora alla guida di Tim Vision Andrea Fabiano. Di VeDrò faceva parte anche la giornalista e volto del Tg1 Barbara Carfagna.
Di tutto questo excursus che abbiamo compiuto colpisce la “trasversalità” degli schieramenti, Sinistra, Destra, Centro, tutti assieme appassionatamente alla corte intellettuale di Enrico Letta. Manca il M5s, ma – tornando alle vicende di Viale Mazzini – già il fatto che l’Amministratore Delegato in quota M5s, ovvero Salini, si sia portato in azienda un “veDroide” di ferro come Matassino nominandolo poi Direttore Generale Corporate, la dice lunga su come in fondo tutto sia sempre più sfumato.
E per concludere, sempre in tema Rai, fra coloro che più incisivamente decideranno le sorti della Tv di Stato prossima futura nonché i suoi vertici, c’è ancora una volta un “veDroide”, che abbiamo lasciato per ultimo e che oggi forse è il più importante di tutti. Il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.