di Marco Zonetti 🖋️
L’Italia si è oggi svegliata con la triste notizia della morte di Tito Stagno, lo storico cronista che – per la Rai – raccontò l’allunaggio. Come apprendiamo dal quotidiano La Repubblica, Tito Stagno – che aveva 92 anni – aveva iniziato “a 19 anni una delle carriere più straordinarie della storia della televisione. A lungo responsabile dello Sport di Rai1, ha curato La domenica sportiva e ne è stato anche conduttore – insieme ad altri – dal 1979 al 1981 e nella stagione 1985-1986. Radiocronista, intervistatore e documentarista, negli anni ha prestato volto e voce al racconto di alcuni dei più straordinari momenti della Storia. Quella che tutti ricordano è soprattutto l’impresa americana sulla luna, nel 1969“.
Questo sulla Repubblica, ove segue un lungo racconto nonché un intervento di Antonio Dipollina. E sul sito Rainews.it – ovvero il sito ufficiale d’informazione della Rai, azienda che Tito Stagno contribuì a rendere punto di riferimento in Europa – pagato dal canone dei cittadini e sponsorizzato in pompa magna pure nei cinema prima delle proiezioni dei film? Ebbene, sul sito Rainews.it, oltre mezz’ora dopo la comparsa dell’articolo su Repubblica come notizia di apertura, ci si limita a una breaking news – ovvero un testo di tre parole in croce pure sbagliato (come si evince dallo screenshot qui sotto, con il cognome “stagno” scritto minuscolo e “raccont?” anziché “raccontò”). E’ questo il servizio pubblico? E’ questo il servizio della Rai reso a uno storico giornalista nonché dipendente Rai? E l’Ad Fuortes ha il coraggio di chiedere ancora denaro al contribuente?
