Rai. Anzaldi: “Manifesto oscurato nei talk show. Fatto Quotidiano ospite fisso”

Anzaldi fatto quotidiano
Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai

La denuncia di Norma Rangeri

In questo bizzarro 2020 succedono davvero le cose più strane. Anche che Norma Rangeri, direttrice del Manifesto, scriva un editoriale di fuoco denunciando l’ultima trovata del M5s di Governo. Ovvero il taglio ai fondi per il pluralismo, vecchio cavallo di battaglia grillino, che penalizza pesantemente le testate giornalistiche come il Manifesto. In sostegno della direttrice Rangeri arriva a sorpresa un esponente di Italia Viva, partito fondato da Matteo Renzi, per anni considerato nemico pubblico numero uno dal Manifesto. Michele Anzaldi, segretario della Commissione di Vigilanza Rai, scrive infatti su Facebook una dura requisitoria, annunciando di aver presentato un Ordine del giorno al riguardo.

L’Ordine del Giorno di Michele Anzaldi

Dichiara l’On. Anzaldi: “Dopo l’allarme lanciato dal quotidiano il Manifesto e dalla direttrice Norma Rangeri sul taglio al Fondo per l’editoria e l’informazione deciso dal testo della legge di Bilancio, così come modificato in Commissione, ho presentato un Ordine del giorno che impegna il Governo a non penalizzare in alcun modo alcuna testata giornalistica, ‘considerando primario interesse la tutela della libertà di informazione e tenendo in conto che dietro ogni prodotto editoriale vi sono giornalisti e maestranze che meritano tutela e attenzione’”.

No alla penalizzazione delle piccole testate indipendenti

“A questo fine” prosegue il Deputato, “l’ordine del giorno impegna quindi il Governo ‘ad adottare ogni iniziativa di competenza, nell’ambito di un prossimo provvedimento e nei limiti delle risorse disponibili, affinché il nuovo assetto non penalizzi alcuna testata giornalistica’. Mi auguro che l’Odg venga accolto e trovi la massima condivisione possibile in Parlamento. Il nuovo assetto della destinazione delle risorse del Fondo, pur comprendendo anche un ampio ventaglio di provvedimenti connessi al tema e che va a sostenere, ad esempio con un credito d’imposta per gli esercenti, la vendita di giornali e riviste, potrebbe penalizzare alcuni giornali e testate piccole o indipendenti andando, di fatto, a limitare il diritto al pluralismo dell’informazione“.

Il Governo Conte 2 si comporta come il Conte 1

E precisa: “E’ impensabile che il Governo Conte 2 si comporti come il Governo giallo-verde Conte 1, che fece di tutto per penalizzare la stampa e il giornalismo. Il cambio di rotta deve essere reale, non di facciata. L’editoriale di Rangeri è da leggere fino in fondo perché dipinge un quadro molto preoccupante sulla tutela della libertà di informazione”.

Manifesto oscurato nei talk show Rai

Quindi Michele Anzaldi conclude volgendo lo sguardo alla Rai. “Dal Governo qualcuno dovrebbe rispondere anche su un altro punto sollevato dalla direttrice del quotidiano: perché nelle trasmissioni Rai i giornalisti del Manifesto sono totalmente oscurati, mai invitati in nessun talk show, a differenza di altri quotidiani che ricevono uno spazio davvero sproporzionato anche rispetto alla diffusione che hanno? Ci sono alcuni quotidiani, uno in particolare molto fazioso e molto schierato (con Conte) (Il Fatto Quotidiano, ndr) presenti quasi in tutte le trasmissioni, con ampia pubblicità anche visiva per la loro testata. Perché non c’è un equilibrio, anche in questo?”.

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