Rai. Bene Comune: “Resettare penosa esperienza di Governance”

Bene Comune resettare penosa esperienza governance

Torniamo con piacere a ospitare un comunicato dell’Associazione Bene Comune-Indignerai che comprende buona parte dei lavoratori della Rai. Una nutrita rappresentanza composta di mille anime di diversa provenienza, estrazione e idee politiche, che continua a impegnarsi da anni per cambiare la Rai in meglio.

Quousque tandem … abutere patientia nostra *

Per restare alle ultime, tristi vicende aziendali, possiamo ricordare:

●  1) RAIUNO: Oggi è un altro giorno e il caso dell’autore/agente Andrea Di Carlo sul quale l’Azienda non consta essersi ancora espressa

●  2) RAIDUE: Detto Fatto e il tutorial sexy al supermercato con inusitato tempismo quasi in concomitanza con la “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”

●  3) RAITRE: Titolo V e l’ospitata annullata del Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia Nicola Morra quando era in camerino pronto per l’intervista Uno scandalo al giorno leva il servizio pubblico di torno …

I lavoratori e lavoratrici Rai non sono vittime sacrificali

Non ci interessano in alcun modo le schermaglie anche mediatiche tra i diversi schieramenti politici..”sta facendo bene”…”sta facendo male”… I giochetti di palazzo li respingiamo al mittente… I lavoratori e lavoratrici Rai non sono vittime sacrificali e non possono pagare un prezzo inaudito provocato da questo management.

Resettare questa penosa esperienza di Governance Rai

I conti sono in profondo rosso e ancora più sprofondata è l’immagine di Rai servizio pubblico. E no…! la pazienza è finita da un pezzo … l’inadeguatezza di questa gestione è sotto gli occhi di tutti aldilà di ogni ragionevole dubbio ed è una valutazione trasversale ad ogni Rete e contesto aziendale. Si abbia il coraggio di resettare questa penosa esperienza di Governance Rai, di chi ha deleghe e non ha fatto nulla, azzerare la classe manageriale che è lì a far danni da decenni, veri artigiani della nostra discesa agli inferi”.

* Fino a quando dunque… abuserete della nostra pazienza?