di Marco Zonetti đď¸
Tanto tuonò che piovve. E lâacquazzone che sta per scatenarsi è di quelli che potrebbero lasciare danni considerevoli. Lâipotesi ventilata qualche tempo fa diviene realtĂ con la notizia data in esclusiva da Giuseppe Fonte della Reuters, rilanciata sulla stampa di tutto il mondo. Stiamo parlando della firma da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi di âun decreto che consente a Rai di scendere sotto il 51% di Rai Way, aprendo la strada allâatteso processo di consolidamento nel settore delle torri di trasmissioneâ.
Il decreto potrebbe lastricare la strada a una potenziale e lungamente attesa integrazione tra Rai Way ed Ei Towers, dicono tre esponenti del Governo, che darebbe vita a un gruppo del valore di due miliardi di euro nel settore radiotelevisivo.
La Rai detiene il 65% di Rai Way, mentre Ei Towers è controllata dal fondo F2i e partecipata al 40% da MediaForEurope (Mfe) (MFEB.MI), il nuovo nome di Mediaset, cioè il gruppo controllato dalla famiglia dellâex premier Silvio Berlusconi. Per comprendere le implicazioni della possibile integrazione, bisogna ricordare che nel 2015 Ei Towers tentò di lanciare unâopa su RaiWay, trovando però sulla sua strada gli ostacoli posti dallâallora Governo Renzi. Ai tempi, infatti, Mediaset controllava Ei Towers e Matteo Renzi scongiurò la possibilitĂ che il gruppo di proprietĂ di Silvio Berlusconi sâimpossessasse dellâinfrastruttura di Rai Way, risorsa di valore quanto mai strategico.
La firma di Draghi, inoltre, è utile a invalidare anche un altro provvedimento di Renzi, approvato dal suo Governo nel 2014, che impedisce alla Rai di scendere sotto il 51% della società delle torri. Per entrare in vigore, il decreto deve tuttavia essere previamente registrato alla Corte dei Conti.
Per quanto concerne le mere cifre, Rai Way â quotata nel 2014 â âcapitalizza 1,3 miliardi mentre Mfe ha a bilancio 2020 la partecipazione in Ei Towers a 437 milioni di euro in termini di valore di carico, il che implica una valutazione complessiva della societĂ superiore ad un miliardoâ.
Nessuna delle parti in causa, Presidenza del Consiglio, Rai, F21, Ei Towers e Mfe, ha commentato, ma si è fatto sentire il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che giĂ qualche tempo fa quando si era ventilata lâipotesi aveva auspicato che Draghi non firmasse. Un auspicio infranto dalla notizia di ieri.
âNon câè âgoverno dei miglioriâ che tengaâ ha dichiarato lâOn. Anzaldi, âdi fronte alla Rai tutti gli esecutivi sbandano. Se fosse confermato quanto anticipato da Reuters, ovvero che il premier Draghi avrebbe firmato un Dpcm per consentire alla Rai di scendere sotto al 51% di Rai Way e cedere quindi il controllo delle torri di trasmissione, saremmo di fronte ad un provvedimento grave, senza alcuna trasparenza e senza che sia stato detto a cosa debbano servire questi soldi in piĂš che arrivano nelle tasche della Raiâ.
E ancora: âLa garanzia che le torri restassero un bene pubblico, posta da Renzi nel 2014, sarebbe quindi stata cancellata senza alcuna rassicurazione sulla destinazione di questo patrimonio. Una pagina pessima, verificherò se ci sono strumenti parlamentari o di altro tipo per bloccare questa decisioneâ. Vi terremo aggiornati.