Sbando Rai1: Di Bella contro Domenica In e si teme flop di Ci vuole un fiore

Drusilla Foer (via Instagram, foto di Serena Gallorini)

di Marco Zonetti 🖋️

Non bastavano gli attuali insuccessi in prima serata di Affari tuoi – Formato Famiglia presentato il sabato sera da Amadeus e dalla moglie Giovanna Civitillo, e quello del Cantante Mascherato condotto da Milly Carlucci il venerdì in prime time, ora ci si mette anche il neo Direttore del Day Time Antonio Di Bella a mettere in difficoltà la Prima Rete.

Già perché, in spregio a regole e senso dell’opportunità, Di Bella si ricongiungerà definitivamente alla sua compagna di gaffe Lucia Annunziata, mentre alla Rai e soprattutto nelle orecchie dei telespettatori risuona ancora la battuta dei due giornalisti sulla comunità ucraina composta di “cameriere, camerieri, badanti e amanti”. Sì, il neo Direttore del Day Time che ogni domenica pomeriggio è ospite a Mezz’ora in più mondo, un ampio segmento del programma di Annunziata su Rai3 assegnato alla Direzione approfondimento di Mario Orfeo, sarà in tutta probabilità presenza fissa della trasmissione anche dal prossimo settembre, nella tradizione tutta contemporanea dei direttori Rai “mentanizzati” che non rinunciano all’ebbrezza di comparire il più possibile in video.

Ma cosa c’entra Rai3 con Rai1? Presto detto: Di Bella – e qui sta il paradosso – andrà in onda sulla Terza Rete in contrapposizione con i programmi di Rai1 che di fatto egli è chiamato a dirigere, in particolare contro quello più importante sotto la sua egida, ovvero Domenica In. L’artefice di tale peculiare scelta è nientemeno che l’Ad Carlo Fuortes, dietro – ci raccontano da Viale Mazzini – le insistenze di Di Bella a mantenere la presenza in video. Una scelta tanto inspiegabile quanto quella di assegnare alla Direzione Cultura Che tempo che fa di Fabio Fazio, trasmissione che pullula d’interviste a politici, giornalisti, rappresentanti istituzionali, sia italiani sia stranieri, e con vasti spazi dedicati all’attualità e all’approfondimento. Ma del resto, come dicevano un tempo del servizio militare, laddove finisce la logica ecco che inizia la Tv pubblica.

Tornando alla prima serata di Rai1, se l’intrattenimento nella fascia più prestigiosa già fa cilecca come abbiamo visto con i mascheroni della Carlucci e i pacchi di Amadeus e signora, ecco che il neo Direttore dell’Entertainment Prime Time Stefano Coletta (al momento ancora titolare della direzione della Prima Rete) si è inventato Ci vuole un fiore, una serata evento dedicata all’ambiente con Francesco Gabbani e Francesca Fialdini. Sono in molti a parlare preventivamente di flop annunciato vista la diserzione di Drusilla Foer, alias Gianluca Gori, la cui presenza era stata prima annunciata e poi ben presto ritirata, mentre le puntate del programma sono state ridotte a una. Pare che il Gori, a un’ospitata a Ci vuole un fiore abbia preferito un programma Rai in quattro puntate, e del resto come dargli torto.

Oltre a domandarsi lecitamente come vengano fatti e disfatti i contratti in Rai usando i nostri soldi, il timore che serpeggia a Viale Mazzini è però un altro: Ci vuole un fiore è realizzato da Ballandi, la stessa società di produzione esterna finita nel mirino di sindacati e Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà per aver dato vita al costosissimo flop di A grande richiesta, che vide il debutto mai più replicato di Alberto Matano in prima serata, con una puntata dedicata a Loredana Bertè che raggiunse il 10.9% di share, battuto in negativo solo da Flavio Insinna e Pino Strabioli con quella dedicata a Patty Pravo che si aggiudicò il record negativo dell’8.3% nell’un tempo glorioso sabato sera di Rai1. Un’autentica disfatta per l’Ammiraglia, che però non ha impedito a Coletta di essere nominato Superdirettore dell’Intrattenimento Prime Time. Riusciranno i nostri eroi questa volta a fare meglio? Viste le premesse e le aspettative, più che un fiore ci vuole un cero a Sant’Antonio.

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