Altra grana per il patron di La7: la Consob accende un faro su Urbano Cairo e su RcS

La7 Giuseppe Conte Cairo
Urbano Cairo

Luigi Bisignani in una lettera pubblicata sul Tempo arricchisce di nuovi dettagli la vicenda che vede coinvolti il fondo statunitense Blackstone e Urbano Cairo, patron del Corriere della Sera, di La7 e del Torino Football Club.

Come abbiamo più volte sviscerato anche noi, qualche tempo fa il lodo arbitrale in corso a Milano ha respinto tutte le richieste di Rcs (di cui Cairo è azionista di maggioranza) nei confronti di Blackstone, che non sarà tenuto a versare alcun indennizzo (parliamo di 80 milioni) al gruppo editoriale per la vendita dell’immobile di Via Solferino, ovvero la sede del Corriere della Sera. E ora incombe la contro-causa giudiziaria intentata da Blackstone a New York con il rischio per Cairo – che invece era sicuro di vincere – di sborsare ben 300 milioni di dollari in qualità di azionista di maggioranza del gruppo, che però raddoppierebbero all’esorbitante cifra di 600 con rivendicazioni aggiuntive. Una batosta non da poco che potrebbe costargli quasi l’intera azienda.

Luigi Bisignani aggiunge un altro tassello alla vicenda, annunciando che il Presidente della Consob Paolo Savona “sta per convocare la Commissione e mettere sotto pressione” Urbano Cairo al fine di “conoscere i motivi per i quali, nel bilancio di Rcs Media Group, non è stata accantonata a fondo rischi la cifra del risarcimento monstre di 300 milioni di dollari per Rcs e altri 300 come persona fisica richiesti dal colosso statunitense di fronte al Tribunale di New York“. Secondo Bisignani, Cairo sta facendo “il giro delle banche per avere aiuto, magari pensando di vendere in tutta fretta l’impero editoriale che controlla in Spagna dove l’ingresso nel Paese iberico di Vivendi nel gruppo Prisa di El Pais e As, può rappresentare un ulteriore pericolo”.

Non c’è che dire: a Cairo, prima “riparatosi con ottimo tempismo sotto l’ombrellone protettivo del ‘Circo a 5 stelle’ per dirla con Bisignani, non ha portato affatto fortuna l’endorsement non tempistico a un esecutivo ter di Giuseppe Conte, poco dopo spodestato da Mario Draghi. E ora teme per il suo futuro.

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