Caso Ferragni-Daniele, Anzaldi: “Figuracce Rai a getto continuo. E su Seconda Linea…”

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Chiara Ferragni

“Figuracce a getto continuo”. Così commenta Michele Anzaldi, Segretario della Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai, da noi intervistato in esclusiva sugli ultimi casi che riguardano la Rai. La vicenda Ferragni-Daniele a Storie Italiane, il flop e la sospensione di Seconda Linea, e la messa in onda su Rai5 dello spettacolo a sfondo erotico Girotondo su Rai5.

Onorevole Anzaldi, Eleonora Daniele ha chiesto scusa a Chiara Ferragni dopo averla attaccata in diretta sul Covid. Che ne pensa?

Quello di Eleonora Daniele è stato un brutto scivolone, l’ennesimo errore di questa Rai che sforna figuracce a getto continuo. Ma non si può pensare di addossare tutte le responsabilità solo sulla conduttrice, che ha fatto bene a scusarsi sui social e in diretta. Quanti dirigenti e funzionari lavorano su quella trasmissione e quella fascia oraria, quanti sono pagati per verificare ciò che va in onda? Sappiamo che su trasmissioni come Storie italiane lavorano decine di persone e ce ne sono altrettante che vigilano, tra direttori, vice direttori, capi struttura, responsabili di produzione, etc. Tutto ciò che viene detto in onda viene accuratamente preparato e scritto prima. Possibile che nessuno avesse verificato prima ciò che la conduttrice avrebbe detto su Chiara Ferragni?

Lei parla di figuracce a getto continuo. Vuole farci altri esempi?

“Ad esempio quanto denunciato dal collega della Vigilanza Giorgio Mulè in merito alla risposta della Rai sull’errore dovuto ad uno scambio di cassetta è indecente: quante persone sono pagate in Rai per la messa in onda su quel canale? Davvero si può ‘sbagliare cassetta’? E’ ora di dire basta, non possiamo assistere a questo scempio con i soldi dei cittadini. Lo stesso vale su altre situazioni, come ad esempio Seconda Linea su Rai2”.

La trasmissione è stata sospesa dopo il flop delle prime due puntate. Era inevitabile?

“Quando si verifica un caso del genere non si può certamente pensare di crocifiggere i conduttori e pensare così di risolvere la questione. Una trasmissione del genere è il risultato di un lavoro di tante persone, a partire dai dirigenti dell’azienda e della rete. Chi ha deciso di far partire un nuovo spazio sperimentale proprio nella serata del giovedì, dove già ci sono trasmissioni di informazione affermate da anni? Chi ha lavorato al format del programma? Purtroppo tutti questi episodi, che si accompagnano al livello più basso mai raggiunto nel pluralismo e nella qualità dell’informazione, confermano che questa verrà ricordata come la Rai peggiore di tutti i tempi”.

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