Ascolti Tv: D’Amico sale al 3.5%, ma riuscirà a evitare la cancellazione?

Ilaria D'Amico conduce Che c'è di nuovo su Rai2
Ilaria D’Amico conduce Che c’è di nuovo su Rai2

di Marco Zonetti

Gli ascolti Tv e i dati Auditel di giovedì 1 dicembre 2022, in prima serata, vedono consumarsi il consueto “triello” fra Che c’è di nuovo di Ilaria D’Amico su Rai2 (giunto insperatamente alla quinta puntata), Dritto e rovescio con Paolo Del Debbio su Rete4 e Piazza Pulita condotto da Corrado Formigli su La7.

Alla luce dei deludenti riscontri di pubblico, Che c’è di nuovo era già stato dato per defunto e, secondo alcune affrettate indiscrezioni, non sarebbe dovuto andare più in onda a partire da questa settimana. E invece ieri sera, strizzando l’occhio al celebre aforisma di Mark Twain, “la notizia della mia morte è fortemente esagerata, ecco ricomparire sugli esangui schermi di Rai2 – di bianco vestita come l’aurora – Ilaria D’Amico, colei che in un’intervista promozionale al quotidiano La Repubblica dichiarava di essere stata “richiamata dalla Rai per tornare a essere un punto di riferimento dell’informazione”.

Occorre ricordare che la nuova avventura televisiva della D’Amico nasce per volere dell’ex Direttore dell’Approfondimento Rai Mario Orfeo, prima di essere destituito dall’Ad Carlo Fuortes a vantaggio di Antonio Di Bella, non esattamente soddisfatto degli ascolti del talk ereditato suo malgrado. Tanto che qualche settimana fa l’Adnkronos parlava di “imbarazzo a Viale Mazzini per il flop di D’Amico”, sottolineando come lo stesso Di Bella stesse studiando alternative cui destinare il budget di Che c’è di nuovo, la cui cancellazione sarebbe potuta avvenire prima della pausa natalizia. Ponendovi così una fine piuttosto anticipata rispetto alle ventisei puntate previste. Aggiungiamo anche che la Destra meloniana in Rai smania per riprendersi lo spazio del giovedì sera “strappatogli” da Orfeo.

Pure, Il 3.3% di share pari a 478.000 spettatori ottenuto da Che c’è di nuovo la settimana scorsa – non certo entusiasmante, ma già meglio dell’1.7% racimolato nelle due puntate precedenti – ha alimentato la speranza di un progressivo aumento d’interesse da parte del pubblico che potesse scongiurare le disgraziate profezie su una imminente e quasi insindacabile sospensione del programma. Trend in crescita confermato dagli ascolti di ieri sera, che vedono D’Amico ottenere il 3.5% di share con una media di 539.000 spettatori. Un dato non troppo incoraggiante, tuttavia, se paragonato ai suoi competitor. Del Debbio ha infatti totalizzato l’8.5% di share con 1.153.000 spettatori e Formigli il 6.7% con 824.000. Che c’è di nuovo è stato altresì doppiato dal film di Rai3 Confusi e felici (7.0% – 1.308.000), dal film di Italia1 Mi presenti i tuoi (5.7% – 1.004.000) e sfiorato perfino da Quattro ristoranti di Alessandro Borghese con il suo 3.0% pari a 485.000 individui all’ascolto su Tv8.

La lievissima crescita di Che c’è di nuovo rappresenta la benevola scintilla di un nuovo inizio o l’illusorio fuoco fatuo di un programma già morto e sepolto? Un programma con tredici autori, realizzato da una società di produzione esterna alla Rai, la Fremantle, e condotto da una giornalista esterna all’azienda, può giustificare gli elevati costi di produzione a fronte di un magro 3.5% in prima serata? Questo è il dilemma che Antonio Di Bella è chiamato a sciogliere. E al più presto.

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