AgCom: “Inattuabile la proposta di Boschi su par condicio”. E il M5s difende Report

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Maria Elena Boschi, deputata di Italia VIva e vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai

di Marco Zonetti

Ha suscitato polemiche e discussioni istituzionali la serie di proposte di Italia Viva, presentate attraverso la deputata renziana Maria Elena Boschi vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, volte a modificare la delibera che dovrà stabilire le nuove regole per la par condicio televisiva durante la campagna per le elezioni europee, previste l’8 e il 9 giugno 2024. Proposte secondo le quali “I giornalisti o gli opinionisti che sostengono una tesi dovranno essere controbilanciati con altri colleghi che hanno ‘punti di vista alternativi’. O, ancor peggio, come esaminava Il Fatto Quotidiano, nei talk show o nei programmi di informazione della Rai prima delle Europee non potranno proprio partecipare i cronisti che hanno “una chiara connotazione politica”.

Ieri, tuttavia, il presidente dell’AgCom Giacomo Lasorella – in audizione in Vigilanza Rai – ha giudicato inattuabili le modifiche auspicate da Boschi, sottolineando che le valutazioni andranno esaminate “caso per caso”.

Come ci informa l’Ansa, Lasorella ha spiegato che “il tema è stato presente in tutte le campagne elettorali e l’Autorità ha cercato di risolverlo nel modo migliore”. Nel regolamento approvato dall’Agcom si stabilisce, infatti, che devono essere bilanciate le posizioni “di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti”, oltre a quelle espresse da soggetti “non direttamente partecipanti alla competizione elettorale”. “Abbiamo cercato di individuare norme e criteri, ma la valutazione non potrà che essere caso per caso. Non tutto si può irreggimentare in un quadro di norme”, ha aggiunto Lasorella.

E ancora: “il presidente Agcom ha sottolineato l’importanza di uniformare la normativa per la tv pubblica e per le emittenti private: “La mancata definizione di criteri omogenei – ha affermato – rischia di condurre a difformità di trattamento e di indebolire l’attività dell’Autorità”. Il termine per la presentazione degli emendamenti, inizialmente previsto per oggi, è stato spostato a venerdì prossimo alle 9.30. La proposta di Boschi non sembra al momento trovare consenso tra gli altri partiti“.

Frattanto, la proposta di Boschi non è stata appoggiata dagli altri partiti, né dal Pd, né tantomeno da esponenti di maggioranza come Maurizio Lupi (Noi moderati) o Maurizio Gasparri (Forza Italia). Critico anche il M5s, attraverso la presidente della Commissione di Vigilanza Rai Barbara Floridia, che all’Ansa dichiara: “Trovo fortemente problematica la proposta. C’è anzitutto una difficoltà oggettiva per quanto riguarda l’applicazione di una regola del genere. Ma c’è un problema molto più profondo, quello della libertà della stampa”.

Il Movimento Cinque Stelle si schiera anche a favore di Report condotto da Sigfrido Ranucci su Rai3, le cui repliche estive – che l’anno scorso in pieno agosto erano il programma più visto della Terza Rete durante tutta la giornata con il loro 8-9% di share, perfino alla terza o quarta riproposizione, battendo anche Le Iene: Inside – sono a rischio cancellazione. “Sarebbe una decisione davvero incomprensibile – affermano i parlamentari M5s in Vigilanza Rai, che hanno presentato un’interrogazione al riguardo -. Perché eliminare dai palinsesti un prodotto che a costo zero offre ottimi risultati di pubblico? Il sospetto è che si voglia indebolire ancora una volta una trasmissione scomoda“. 

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