Diet Prada, chi c’è dietro “l’account Instagram più temuto dalla Moda” che ha attaccato Striscia

Lindsey Shuyler e Tony Liu di Diet Prada

Marco Zonetti

Che cos’è Diet Prada, salito in questi giorni alla ribalta italiana per aver attaccato Striscia la Notizia e i suoi conduttori Michelle Hunziker e Gerry Scotti, e prima di loro qualche anno fa Dolce & Gabbana, costringendoli a cospargersi il capo di cenere di fronte a tutto il mondo?

Quello che molti ritengono erroneamente il nome di una linea legata a Prada, in realtà, appartiene al sedicente “account Instagram più temuto dal mondo della Moda” ed è gestito da due trentenni, Lindsay Shuyler e Tony Liu. Incontratisi a lavorare dalla modista Eugenia Kim, hanno poi aperto – da principio anonimamente e per gioco – l’account Diet Prada su Instagram (strizzando l’occhio all’omonima azienda di moda ma anche alla Diet Coke). Il primo post risale al dicembre 2014 e nel 2016 l’account contava mille seguaci, aumentati poi esponenzialmente negli anni successivi sino a diventare i 2,7 milioni di oggi.

Lo scopo che si prefiggeva inizialmente Diet Prada era quello di “sbugiardare” in tono irriverente i colossi della Moda rivelando le imitazioni più o meno palesi da parte dei marchi altisonanti ai danni di altri marchi altrettanto noti o di esordienti. La nuova borsa di X veniva messa a confronto con la borsa di Y, e così spolverini, bluse, accessori, abiti in passerella e via dicendo, massacrando spietatamente la creatività di stilisti e designer. Il gioco, rimasto anonimo fino al 2017 quando il sito indipendente The Fashion Law svelò chi erano le due menti dietro al sito, aveva spesso l’encomiabile valore di “servizio pubblico” nel momento in cui un celebrato stilista copiava un collega meno noto, donando a quest’ultimo visibilità e risonanza internazionale, nel caso volesse rivalersi contro il plagio. Oltre ad aiutare a spendere più oculatamente il proprio denaro.

Con il passare del tempo, Diet Prada è divenuto sempre più politicizzato, tanto da cavalcare con fervore l’onda del movimento #MeToo ai tempi dello scandalo Weinstein, e nel 2018 la loro crociata politicamente corretta si scatenò contro tre spot pubblicitari di Dolce&Gabbana contenenti – a detta di Schuyler e Liu – stereotipi offensivi e macchiettistici nei confronti della cultura cinese. Travolti dalle polemiche innescate dal sito americano, che diedero il via a proteste e boicottaggi del marchio in Cina con conseguenti cancellazioni di sfilate-evento, i due stilisti italiani furono costretti a girare un video di scuse, mentre alcuni messaggi privati di Stefano Gabbana indirizzati a una collaboratrice di Diet Prada, nel quale il designer rispondeva con ulteriori offese alla Cina, venivano resi pubblici da Schuyler e Liu. Dolce&Gabbana ha successivamente citato in tribunale Diet Prada per diffamazione chiedendo risarcimenti faraonici: tre milioni di euro nei confronti dell’azienda, un milione nei confronti di Stefano Gabbana e oltre cinquecento milioni per i danni dovuti ai boicottaggi.

Dopo i nostri D&G, ecco finire nel mirino di Diet Prada anche Striscia la Notizia, per una gag introduttiva al servizio di Pinuccio sulla sede Rai di Pechino, gag nella quale Michelle Hunziker e Gerry Scotti hanno preso in giro l’accento cinese con tanto di occhi allungati per imitare quelli a mandorla. Shuyler e Liu hanno pubblicato un post tacciando di razzismo la gag e tirando in ballo i trascorsi parlamentari di Scotti e Silvio Berlusconi proprietario di Mediaset (“azienda di Destra”, cit. Diet Prada), che trasmette Striscia. Che c’entra tutto questo con la moda, che dovrebbe essere l’argomento principale del sito? Semplice, Michelle Hunziker è moglie di Tomaso Trussardi, la cui azienda – citata nel post in questione – è stata costretta a pubblicare un post di scuse, e la stessa showgirl un video nel quale ha mostrato rincrescimento per l’accaduto, corredandolo con queste parole: «Nella mia carriera vi ho sempre ascoltato con attenzione e ho imparato dai vostri feedback giorno dopo giorno. Sono profondamente dispiaciuta per ciò che è accaduto ieri sera e per tutte le persone che ho offeso. Non era mia intenzione farlo. Ribadisco che sono sempre stata contro qualsiasi forma di discriminazione. Grazie».

Anche i duri e puri Shuyler e Liu hanno tuttavia dovuto confrontarsi con polemiche e accese controversie che hanno intaccato la loro attendibilità. Nella loro crociata antirazzista, hanno finito talvolta per ottenere l’effetto contrario. Come quando, scagliandosi contro la decisione di Gap di collaborare con Kanye West, criticatissimo da Shuyler e Liu per le sue simpatie pro-Trump, Diet Prada ha innescato una campagna denigratoria della linea di abbigliamento creata in tandem con il rapper. Danneggiando però in ultima analisi la giovane stilista anglo-nigeriana Mowalola Ogunlesi, alla quale West aveva assegnato il ruolo di design director per la partnership con Gap. Il mondo della Moda non pullula certo di giovani donne stiliste di colore, e i danni indiretti subiti dalla Ogunlesi dopo gli attacchi di Diet Prada suscitarono l’indignazione generale, tanto da indurre Shuyler e Liu a cancellare senza spiegazioni il post denigratorio da Instagram e a pubblicarne su Twitter un altro di scuse rivolte alla stilista.

Mowalola Ogunlesi Diet Prada Kanye West
La stilista anglo-nigeriana Mowalola Ogunlesi (a sinistra) con una modella

Ma anche la scelta di Shuyler e Liu di collaborare con alcuni marchi in passato presi di mira, come Gucci o Ferragamo, divenendo così da censori integerrimi a “influencer retribuiti”, li ha deprivati almeno in parte dell’aspetto di “terzietà” che li aveva fino ad allora contraddistinti, finendo tacciati di “incoerenza”. “L’account Instagram più temuto dal mondo della Moda” è oggi sempre meno temuto, e ormai da molti giudicato “non attendibile”. Nell’eterna tradizione di chi nasce incendiario e si avvia a morire pompiere.

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