Giorgetti sbrocca contro i “Virostar”. Anzaldi: “La colpa è di certi conduttori Tv”

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Andrea Crisanti, Matteo Bassetti, Fabrizio Pregliasco, Massimo Galli

di Marco Zonetti 🖋️

Un’infuocata cabina di regia sulle nuove misure e restrizioni anti-Covid quella di ieri, 23 dicembre 2021, che a Palazzo Chigi ha visto il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega) prendere la parola e scagliarsi contro la discussa canzoncina natalizia “sì sì vax” interpretata dall’inusitato trio composto da Matteo Bassetti, Andrea Crisanti e Fabrizio Pregliasco, prendendola come esempio per la sua requisitoria contro i “virostar” che imperversano su tutti i canali, pubblici e privati.

“Adesso basta, è arrivato il momento di smetterla con l’invasione dei virologi in tv che rischia solo di alimentare confusione e incertezza” ha tuonato Giorgetti, come scrive La Repubblica. “Inizia a esserci insofferenza nei confronti di chi ha verità in tasca pronte per ogni situazione e stagione. Verità che sono state sistematicamente smentite dai fatti”. La posizione del Ministro leghista, secondo il quale non possono essere gli ascolti televisivi a decretare la scelta degli ospiti nei talk show chiamati a disquisire dell’emergenza Covid-19, è stata sposata anche dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Franco Locatelli, che ha auspicato un intervento in merito, “ché così non si può più andare avanti”.

L’intervento in questione potrebbe essere una sorta di “decalogo” sul quale si è messo al lavoro il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai Alberto Barachini, che – per quanto riguarda la Tv di Stato – aveva già esecrato in uno speech alla Cattolica la rincorsa agli ascolti e alle logiche delle reti private nella scelta degli ospiti chiamati a discutere della pandemia, auspicando che “il confronto tra opinioni divergenti in materia di politica sanitaria” venisse ristretto ai soli Tg.

VigilanzaTv ha chiesto un parere in merito al Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv), che ci ha risposto come segue.

Stupisce che questa presa di posizione istituzionale arrivi a distanza di settimane da quella espressa da autorevoli giornalisti e direttori di telegiornale come Enrico Mentana e Monica Maggioni, che hanno da tempo deciso di regolamentare la comunicazione sul Covid negando spazio alle posizioni contrarie ai vaccini. Questo nel momento in cui in certi talk show Rai continuavano a ospitare protervamente no vax e no green pass come Maddalena Loy, zittita più volte in diretta dalla conduttrice e dagli stessi esperti, o si assisteva alle risse tra Scanzi e Contri.

“Il problema non è quindi la canzoncina natalizia dei tre virologi” prosegue il Segretario Anzaldi. “Più che limitare la presenza dei virologi solo ai Tg, a mio avviso occorre invece dare la parola solo agli esperti che siano aggiornati con le posizioni del Comitato Tecnico Scientifico, che è poi l’autorità che decide delle restrizioni e della condotta sanitaria da tenere nel Paese. Nel momento in cui in Tv, e in particolar modo, sulle reti Rai, certi conduttori di talk show ospitano posizioni di virologi o epidemiologi o immunologi che, seppur autorevoli, rappresentano solo se stessi e finiscono in un modo o nell’altro per confutare il CTS, o per dare notizie non aggiornate rispetto a quest’ultimo, si crea soltanto confusione nei telespettatori e nei cittadini, con conseguenze disastrose. A maggior ragione in un momento di emergenza come quello che stiamo di nuovo vivendo ora“.

E il Segretario Anzaldi prosegue: “Quando nei talk show le posizioni degli esperti vengono affiancate a quelle dei no vax, ponendole sullo stesso piano, la confusione aumenta a dismisura. Senza contare che poi, per motivi di share, certi conduttori istigano sapientemente gli esperti a fare dichiarazioni sensazionalistiche, solo per avere “la notizia”, magari – per l’appunto – in contrasto con la più recente presa di posizione del CTS, ingenerando negli ascoltatori incertezza e panico”.

Se ciò avviene nei programmi Rai pagati dal canone dei cittadini, e per pura e semplice speculazione sugli ascolti”, conclude l’On. Anzaldi, “il tutto è ancor più condannabile“.

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