di Marco Zonetti
Non è bastata la recente batosta elettorale a infrangere i sogni di gloria del “nuovo” M5s guidato da Giuseppe Conte, ora sta per arrivare anche quella finanziaria. L’avvocato Lorenzo Borrè, legale degli espulsi dal Movimento Cinque Stelle, ha illustrato infatti all’Adnkronos l’ultima sentenza del Tribunale di Palermo che ha riconosciuto “l’illegittimità del Regolamento e dello Statuto, secondo i quali, nel periodo compreso fra il 2014 e il 2017, lo staff di Beppe Grillo e il Collegio dei Probiviri hanno falcidiato decine e decine di iscritti”.
Borrè, da anni autentica bestia nera del Movimento fin da quando ha assunto la difesa degli espulsi ex grillini, si riferisce in primis ai procedimenti disciplinari ai danni di Riccardo Nuti, Deputato pentastellato nella precedente legislatura, e con una icastica espressione sospende una spada di Damocle di dimensioni colossali sul Movimento annunciando che “ora si spalancano praterie per i risarcimenti danni”.
Per essere più specifici, il Tribunale di Palermo ha accertato e dichiarato “l’invalidità del Regolamento del MoVimento 5 Stelle pubblicato sul blog beppegrillo.it il 23/12/2014″ e anche “della delibera dell’assemblea del MoVimento 5 Stelle conclusa il 26/10/2016″. Rendendo così di fatto illegittimi i “provvedimenti di sospensione dal MoVimento” del 6 aprile 2017 e del primo giugno 2017 dal Collegio dei Probiviri ai danni dell’ex Deputato Nuti.
A Nuti, ora il M5s dovrà versare le cosiddette “spese di lite”, 12mila euro in totale, bruscolini rispetto a quella che potrebbe essere solo l’inizio dell’autentica corsa a un faraonico risarcimento danni. Un risarcimento moltiplicato all’incirca per mille, ovvero il numero degli espulsi dal Movimento in questi anni, e che – dopo la sentenza del Tribunale di Palermo – si staranno sfregando avidamente le mani.
Pensiamo solo a coloro i quali sono stati espulsi prima del 2018 e ai quali fu precluso di presentarsi alle elezioni politiche di quell’anno nelle file del M5s, elezioni in cui i grillini trionfarono, finendo perfino al Governo del Paese dove si trovano tutt’ora. Si può dunque immaginare fino a che punto il “dente” sia “avvelenato” da parte dei cacciati nei confronti di chi li penalizzò. Non parliamo solo dell’associazione M5s ma anche di coloro che formavano il Collegio dei Probiviri, ovvero l’ex Ministro del Governo Conte Nunzia Catalfo, l’ex Ministro e già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, e la Deputata Paola Carinelli, compagna del Senatore e capo politico del M5s Vito Crimi.
Difficile che gli espulsi esprimano magnanimità verso chi proibì loro di (ri)tentare la fortuna in Parlamento quando il M5s era all’apice della gloria, e che si tengano bassi nelle richieste di indennizzo. Ipotizzando cifre nell’ordine delle migliaia di euro, moltiplicate per mille, arriveremmo facilmente a milionate di euro che il M5s di Conte si troverebbe costretto a versare a titolo di risarcimento. Le tempistiche delle cause, per giunta, finirebbero per andare a coincidere con le prossime elezioni politiche nelle quali i numeri dei grillini in Parlamento potrebbero essere fortemente ridimensionati, così com’è successo alle comunali e suppletive di qualche giorno fa. E con il Movimento già lacerato da pulsioni di scissione, la batosta finanziaria potrebbe essere il temuto colpo di grazia. Anche per il suo novello leader Conte.