di Marco Zonetti 🖋️
Angelo Zaccone Teodosi “colpisce” ancora. Il giornalista Presidente di ISICult, Istituto Italiano per l’Industria Culturale, ha per l’ennesima volta pubblicato sul sito specializzato key4biz.it un lungo ed esaustivo articolo riguardo ad aspetti sconosciuti della Rai che nessun’altra testata nĂ© tantomeno quotidiano autorevole sembra voler sviscerare. Se non forse il sito Bloggorai, che purtroppo ha chiuso – speriamo solo momentaneamente – le “trasmissioni”.
Nella sua piĂą recente disamina, Zaccone Teodosi fa notare infatti come “notoriamente l’11 maggio 2022 il Consiglio di Amministrazione della Rai [abbia] approvato, nella stessa sessione, sia il bilancio di esercizio di Rai spa sia il bilancio consolidato del Gruppo Rai sia il “bilancio sociale””. Sottolineando tuttavia che: “Ad oggi, nĂ© il primo nĂ© il secondo documento sono ancora di pubblico dominio, e non risultano depositati nel Registro delle Imprese: però – udite udite! – è acquisibile il “bilancio sociale”, che risulta benedetto anche dalla societĂ di revisione (Kpmg) in data 7 giugno 2022“.
Il Presidente di IsICult pubblica quindi in anteprima, e in esclusiva, il suddetto documento – per il quale vi rimandiamo direttamente all’articolo in questione – ma ciò che risulta particolarmente inquietante è come tali documenti Rai abbiano “una circolazione semi-clandestina“. A parte key4biz, di fatto, nessuno ne scrive nĂ© vengono presentati pubblicamente. Invece, secondo Zaccone Teodosi, questi documenti – il cosiddetto “Bilancio di Sostenibilità ” o il “Bilancio di Esercizio” – “dovrebbero essere oggetto di un’analisi critica accurata, di un confronto pubblico con gli “stakeholder”, e finanche con le istituzioni preposte: in primis, il co-firmatario del “Contratto di Servizio” ovvero il Ministero dello Sviluppo Economico, e forse anche la Commissione Parlamentare di Vigilanza (che peraltro non ci risulta si sia mai interessata realmente del “bilancio sociale”), e le Commissioni Cultura di Camera e Senato“.
“PerchĂ© la concessionaria di servizio pubblico lo pubblica così in sordina, quasi vergognandosene?!” si domanda il Presidente di IsICult. “Ha Rai forse timore che esso possa finalmente provocare un dibattito dialettico con la societĂ civile, alla luce di un qualche dato pericoloso?! Ha Rai forse paura che alcuni dei dati e delle argomentazioni in esso proposta possano disturbare chicchessia?! Il mistero permane, oscuro ed irrisolto”.
Zaccone Teodosi definisce “arcane … le ragioni di queste “politiche” (?!) comunicazionali di Viale Mazzini” e prosegue: “Gatta ci cova. Siamo dell’idea che al Settimo Piano, in questa fase delicata della vicenda Rai (incertezza sulle modalitĂ di riscossione del canone, rischio che esso venga “sganciato” dalla bolletta elettrica, con nefaste conseguenze nella raccolta…), forse nessuno voglia fare luce, e mettere il dito nella piega (piaga) di una vicenda controversa, qual è quella del finanziamento del servizio pubblico mediale“.
Ma come egli sottolinea in maniera sacrosanta, il tutto “non depone a favore di una logica da palazzo di vetro” nĂ© tantomeno “depone a favore di una pratica di trasparenza, che pure dovrebbe caratterizzare quella che – piaccia o non piaccia, sofismi giuridici a parte – è e resta una “azienda pubblica”, ovvero una societĂ a partecipazione pubblica“.
Da cittadini che pagano il canone Rai, ringraziamo di cuore Angelo Zaccone Teodosi, IsICult e key4biz per il loro servizio pubblico e vi invitiamo nuovamente a leggere la disamina in questione, ricca – come sempre – di spunti di estremo interesse.