Rai, Tokyo 2020. La Commissione di Vigilanza indaga sui colpevoli del “disastro streaming”

Tokyo 2021 Rai

Anche la Commissione di Vigilanza Rai indaga sul “disastro olimpico” perpetrato dalla Tv pubblica, che – malgrado la costosissima spedizione “monstre” a Tokyo 2020 – non è riuscita a garantire la diretta streaming delle gare, finendo subissata da una marea di critiche quotidiane sui social per i continui “buchi” che prende (come per esempio lo storico bronzo nei pesi di Mirko Zanni, trasmesso tristemente in differita).

Per scoprire di chi fu dissennata scelta di rinunciare alle dirette streaming malgrado la Tv di Stato disponga di RaiPlay, basta fare un salto sul sito della trasparenza Rai. Nel dicembre 2017, su proposta dell’allora Direttore Generale Mario Orfeo, il Cda approvò l’accordo con Discovery sulla trasmissione delle Olimpiadi. Accordo che prevedeva la possibilità di scelta per la Rai – entro il 15 giugno 2019 – tra due pacchetti: uno con i diritti per simultanea e streaming web, e uno senza.

Il 30 maggio del 2019, con Marcello Foa Presidente Rai e Fabrizio Salini Amministratore Delegato, il Cda nato in assetto giallo-verde scelse il secondo pacchetto, ovvero quello senza i diritti per simultanea e streaming web. Il motivo addotto dalla gestione Salini-Foa per la decisione fu quello di risparmiare 20 milioni di euro… già, peccato poi tutto il denaro sperperato in tre anni di mandato (vedi la recente analisi della Corte dei Conti).

Ma VigilanzaTv viene a sapere in anteprima un altro importante dettaglio: la Commissione di Vigilanza Rai non si è accontentata della suddetta ricostruzione e ieri martedì 27 luglio 2021, all’unanimità in Ufficio di Presidenza, ha deciso di inviare alla Rai da parte del Presidente Alberto Barachini una lettera-interrogazione per avere chiarimenti sulla scriteriata scelta che ha portato a quello che molti giornali hanno per l’appunto definito il “disastro olimpico” da parte della Tv pubblica sovvenzionata dal canone, e per capire chi e quanti furono quei dirigenti che avallarono tale linea di condotta e che, a differenza di Salini e Foa che hanno lasciato Viale Mazzini, sono ancora profumatamente pagati dipendenti della Rai. Attendiamo sviluppi.

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