Rai1. Capodanno di Amadeus-Presta nel mirino del Consigliere Laganà

Amadeus-Presta Capodanno 2020 Rai1
Amadeus con l’agente televisivo Lucio Presta

L’anno che verrà, tradizionale show del Capodanno di Rai1 affidato da anni alla conduzione di Amadeus, in forza alla Arcobaleno Tre dell’agente televisivo Lucio Presta, andrà in onda dagli studi romani della Dear e non dalle Acciaiere di Terni com’era previsto.

La decisione dell’Ad Fabrizio Salini, il quale ha addotto la giustificazione dell’emergenza Covid-19 che rende tutto più difficoltoso, non ha convinto tuttavia il Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà. Che ha pubblicato la sua opinione e la linea di condotta che terrà al riguardo. E che di seguito riportiamo integralmente.

Le obiezioni di Riccardo Laganà

“L’anno che verrà… ma qualcosa ancora qui non va…
Il tradizionale show televisivo di fine anno non si terrà più presso l’AST acciaierie di Terni, RAI dunque non si avvarrà della preziosa convenzione perfezionata da RAI COM per garantire la messa in onda in sicurezza della produzione che tradizionalmente saluta l’anno vecchio presentando l’anno nuovo.
Motivi sanitari legati al Covid, motivi editoriali condizionati dai DPCM che prevedono il coprifuoco alle 22 stavano rendendo tutto complicato”.

Conduttori e potenti agenti

“L’Amministratore Delegato, la Direzione di RETE, ma forse il conduttore e anche il suo potente agente hanno deciso che non fosse opportuno rischiare alle ottime condizioni garantite dalla regione Umbria e comune di Terni. Nella convenzione si garantivano controlli sanitari rigorosi e continuativi per tutto il gruppo e squadra tecnica del Cptv Riprese esterne di Napoli, di solito sempre sotto utilizzata a causa di una politica industriale di questi anni tesa a ridimensionare le preziose riprese esterne.”

Risposte comprensibili ma anche discutibili

“Ne ho chiesto spiegazioni” prosegue il Consigliere Laganà,” ho ricevuto dall’AD risposte per alcuni versi comprensibili per altri discutibili. Sarebbe importante soffermarsi sul ruolo e sul segnale che la Rai avrebbe dato in questo momento, scegliendo un posto simbolo di un’Italia che lotta e resiste, oggi più che mai, nella difesa del posto di lavoro, ospitando magari in tutta sicurezza le famiglie dei lavoratori delle acciaierie di Terni, gli operatori sanitari e medici: per una Rai dal volto umano e solidale.

La questione del “saving”

“Ma, evidentemente, si sostiene che realizzare il capodanno di RAI UNO a Roma come fortemente auspicato da molti darebbe “saving” (così li chiamano) per RAI di 350.000 euro legati a costi di produzione e 160.000 euro legati alla Rete. La convenzione con il comune di Terni e regione Umbria valeva invece 500.000 euro anno più coperture di costi relativi alla logistica compresi nell’accordo stesso.

Oltretutto, come detto, vi era ampia rassicurazione dalla Regione Umbria circa le procedure e mezzi per assicurare a tutti i colleghi una permanenza con la più alta sicurezza sanitaria e che ora, invece, sarà a carico e rischio totale Rai presso un CPTV Dear che ospita altre produzioni e quindi con eventuali rischi interferenziali e di assembramenti probabilmente maggiori rispetto alle acciaierie dove gli spazi enormi ad esclusivo uso della produzione di fine anno, avrebbero permesso un distanziamento e organizzazione di uomini e mezzi decisamente migliore.

Qualcosa non torna

“In CdA” prosegue Riccardo Laganà, “mi farò spiegare come abbiano fatto questi conti perché francamente continua a non tornarmi qualcosa. Sempre nell’ottica dei risparmi ho suggerito di utilizzare per l’evento registi interni e magari anche scenografi interni visto il difficile momento per l’azienda che deve saper strutturare una coerente politica di risparmi mai condizionata dagli agenti o dai conduttori.

Misteri di fine mandato

“Vengo invece a sapere che, se da una parte si rinuncia alla convenzione con l’Umbria per una serie di più o meno validi motivi, dall’altra si continua a spendere in collaboratori esterni violando il contratto di servizio e gettando nel tritacarte la famosa circolare Salini del 19/07/2019 in cui si raccomandava, salvo deroghe eccezionali, l’uso dei registi interni. Sarebbe interessante sapere se sia stata richiesta una deroga come prevederebbe la circolare firmata dallo stesso AD. Misteri di fine mandato“.

L’annosa questione delle risorse esterne

“Occorrerebbe un progetto industriale teso coordinare in modo coerente, efficiente e snello le risorse editoriali sia interne che esterne ma non mi pare ci siano le condizioni ma nemmeno le intenzioni visto che a tanti, troppi evidentemente fa comodo così. In ogni caso chiederò, durante il cda del 16 dicembre i criteri che hanno portato a preferire una risorsa esterna per la regia dell’Anno che Verrà quando forse erano disponibili registi interni.

Se di “saving” dobbiamo parlare quando si tratta di rispondere ai mal tollerati consiglieri, allora che lo si faccia sempre e non solo quando conviene a qualcuno. Ascolteremo anche il parere del magistrato della Corte dei Conti in cda rispetto a questo mio banale ragionamento.”

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