Rai3, Concerto 1 Maggio. Panico per il monologo shock di Fedez su DDL Zan contro Vaticano e Lega

Fedez Concerto Primo Maggio Rai
Fedez

Questa sera su Rai3, in occasione del tradizionale Concerto del Primo Maggio, è attesissima la partecipazione di Fedez. Ma – come apprende in esclusiva VigilanzaTv – dietro le quinte dell’evento, nelle stanze del potere di Rai3 e in generale a Viale Mazzini, si è scatenato il panico relativo al monologo del cantante che, se non subirà modifiche, è destinato a scatenare un putiferio da guinness.

Argomento del monologo, a quanto ci segnalano fonti accreditatissime della Rai, saranno i diritti civili e in particolare la discussione del DDL Zan. Forte rischio di strali contro Destra, Lega e Vaticano, e si teme che la situazione possa sfuggire di mano, e si parla di un Direttore di Rai3 Franco Di Mare in quota M5s piuttosto “inquieto”. Del tutto si sta occupando la Vicedirettrice di Rai3 Ilaria Capitani, ma l’atmosfera è a dir poco incandescente. Fedez, peraltro, è stato in questi giorni protagonista di un acceso scambio via social con Matteo Salvini, e si paventano strascichi televisivi.

Riuscirà Fedez a portare sul palco del Concerto del Primo Maggio e sugli schermi di Rai3 il suo infuocato monologo senza modifiche e censure? Staremo a vedere.

Intanto, dopo l’anticipazione di VigilanzaTv ripresa e approfondita dal puntuale Secolo d’Italia, la Lega si è mossa, come segnala l’Agi. “Se Fedez userà a fini personali il concerto del 1 maggio per fare politica, calpestando il senso della festa dei lavoratori, la Rai dovrà impugnare il contratto e lasciare che i sindacati si sobbarchino l’intero costo dell’evento“. Lo chiedono i senatori e deputati della Lega in Vigilanza Rai Massimiliano Capitanio, Giorgio Bergesio, Laura Cavandoli, Dimitri Coin, Umberto Fusco, Elena Maccanti, Simona Pergreffi.

E ancora: “Con 945.000 posti di lavoro persi in un anno e la disoccupazione giovanile al 33%, se davvero il signor Federico Leonardo Lucia deciderà di promuovere la propria figura attaccando Lega e Vaticano, sarà un insulto al 1 maggio. Non si usano i diritti dei lavoratori per promuovere la propria immagine e fare ulteriori profitti. La Rai non può comprare interventi d’odio a scatola chiusa e non si invochi la censura, perché al rapper non mancano certo spazi per manifestare il suo pensiero, tra l’altro noto anche ai sassi. Viale Mazzini ha ancora qualche ora per rimediare, dopodiché la Lega si muoverà in tutte le sedi competenti. E i sindacati si ricordino che il lavoro appartiene a tutti, non lo si svilisca per regalare qualche like a un cantante milionario“. Anche il leader del Carroccio si è espresso al riguardo con un video pubblicato sui suoi profili social.

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