Bianchi candidata M5s non lascia la Tv. Ma Marescotti e Sgarbi furono epurati

Linea Blu
Donatella Bianchi, candidata M5s alla Regione Lazio, con Massimiliano Ossini a Linea Blu su Rai1

di Marco Zonetti

In un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Donatella Bianchi, conduttrice del programma Linea Blu su Rai1 e candidata del M5s alla Presidenza della Regione Lazio, ha fatto sapere che chiederà l’aspettativa dalla Rai “una volta eletta presidente”. Malgrado le tante spinte a lasciare il timone della trasmissione televisiva per rispetto della par condicio, Bianchi ha precisato che sul tema si confronterà con la Direttrice del Day Time Simona Sala, ricordando che “altri colleghi come Piero Badaloni e Piero Marrazzo hanno governato il Lazio, dopo aver ottenuto l’aspettativa”.

Il problema però si pone nel momento in cui, pur non conquistando la presidenza, Bianchi sarebbe comunque eletta consigliera regionale di opposizione. Chiederà dunque l’aspettativa dalla Tv pubblica anche in quel caso, o solo se dovesse essere eletta Presidente? La risposta data al Fatto dalla conduttrice Rai e candidata M5s risulta sibillina.

A tal proposito, Andrea Casu, Deputato del Pd e segretario del Partito Democratico romano, è sceso sul piede di guerra sottolineando in una nota come le probabilità che sia eletta presidente siano “pari a zero”. Secondo l’Onorevole Casu, Bianchi nell’intervista al Fatto “chiarisce, in maniera furbetta, di puntare a prendere il doppio stipendio (quello alla Regione e quello alla Rai) per i prossimi anni”.

“Con Donatella Bianchi si passa dal doppio mandato al doppio stipendio?” incalza ancora il deputato dem. Il quale ribadisce che “la Rai non è un autobus” e che se la conduttrice di Linea Blu “decide – legittimamente – di scegliere la strada della politica, anche da consigliera di opposizione, deve mettersi in aspettativa dalla tv pubblica per tutta la durata della campagna elettorale e del mandato”. Una presa di posizione sulla quale egli e il suo partito saranno “intransigenti e pronti a qualsiasi battaglia”.

La vicenda relativa a Donatella Bianchi ci ha riportato alla mente il caso dell’attore Ivano Marescotti che, nell’aprile 2014 quando si candidò alle Europee con la Lista Tsipras, si vide cancellare dalla fiction Rai Una buona stagione, in quel momento in onda su Rai1.

Le scene di Marescotti furono stralciate tout court e il suo nome scomparve perfino dai titoli. “Una cosa veramente inedita ed inaudita” commentò con l’Ansa l’attore all’epoca. “Hanno tagliato le scene a spregio del pubblico senza neanche avvisare”. La censura era nata da un’interpretazione rigida della norma sulla par condicio, che impedisce ai candidati di apparire durante la campagna elettorale in programmi di intrattenimento.

Sempre nel 2014 e sempre per lo stesso motivo, a Vittorio Sgarbi, allora candidato sindaco del comune siciliano di Salemi, fu cancellata un’ospitata a Virus – Il contagio delle Idee condotto da Nicola Porro su Rai2. Sgarbi avrebbe dovuto commentare un’opera d’arte come faceva in ogni puntata del programma, ma la Rai glielo impedì. “Trovo del tutto inaccettabile il diniego di una mia partecipazione a Virus per commentare un’opera d’arte” tuonò il critico d’arte. “La mia candidatura a Salemi non può essere presa a pretesto per applicare in maniera distorta la par condicio“. Nicola Porro la definì sul suo blog “La par condicio dei miei stivali”.

Ora si tratta di vedere come interpreteranno tale norma la suddetta direttrice del Day Time Simona Sala e gli stessi vertici Rai. Se Marescotti fu addirittura eliminato da una fiction in stile damnatio memoriae, e Sgarbi si vide cancellare un’ospitata, Bianchi – che a quanto pare Giuseppe Conte vorrebbe anche candidata capolista M5s alle prossime Europee – potrà invece andare in onda ogni sabato pomeriggio su Rai1 al timone di Linea Blu da candidata alla Regione Lazio? Staremo a vedere. 

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