CDR RaiNews e USIGRai: “Petrecca sul palco di FdI senza pudore”

Paolo Petrecca, Direttore di RaiNews24
Paolo Petrecca, Direttore di RaiNews24

di Marco Zonetti

Le polemiche sulla presenza di Cristina D’Avena sul palco della festa per i dieci anni di Fratelli d’Italia hanno fatto passare in secondo piano la notizia ben più rilevante che, alla tre giorni di partito, fossero presenti molti uomini Rai come si evince dal programma della convention. Nel parterre spiccavano infatti Nicola Rao, appena nominato Direttore del Tg2; il vicedirettore del Day Time Angelo Mellone; il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa; la co-conduttrice di Elisir (e, prima, dello sfortunato programma tutto “meloniano” Anni 20 dagli ascolti esangui) Francesca Parisella e il Direttore di RaiNews24 Paolo Petrecca.

Proprio quest’ultimo è finito nel mirino del CdR di RaiNews24 (che aveva già segnalato problematiche al riguardo nel luglio 2022) e del sindacato USIGRai, che hanno diramato un comunicato congiunto pubblicato qui di seguito.

“Il Direttore di Rainews24 Paolo Petrecca sul palco di Fratelli d’Italia non come ospite ma come uomo di parte.
Senza neanche il pudore di provare a celarlo.
Fino alla immedesimazione totale con i ‘noi’ e ‘loro’ riferito all’agone politico.
In palese contrasto con il dovere di indipendenza cui è chiamato un Direttore del Servizio Pubblico.
E invece proclama desideri di ‘rivoluzione culturale
‘.
Lo informiamo che non c’è nulla da ‘stravolgere’ perché RaiNews24 non ‘nasce con una prerogativa moderatamente di sinistra’ ma ‘radicalmente di Servizio Pubblico’ e dalla parte della Costituzione.
Dove evidentemente il direttore attuale ha difficoltà a stare visto che reclama una ‘rivoluzione culturale’ anche per la scuola dove si viene educati all”antifascismo’ e alla storia dei partigiani.
Infine, una domanda: se gli ucraini sono – testuale – i “profughi veri”, quali sono quelli ‘falsi’?

Domandiamo alla Presidente, all’Ad e al CdA della Rai, custodi dei valori dello Statuto e del Contratto di Servizio, se trovano tutto questo accettabile da parte di un direttore del Servizio Pubblico“.

Da segnalare che sul palco della festa di Fratelli d’Italia, fra gli uomini Rai considerati vicini al partito di Giorgia Meloni assieme a Rao, Mellone e Petrecca, hanno presenziato anche l’attuale neo Ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano, già Direttore del Tg2, il giornalista Alessandro Giuli, già conduttore di vari programmi Rai e appena nominato Presidente del Maxxi e Giampaolo Rossi, ex Consigliere di Amministrazione Rai in quota Fratelli d’Italia in lizza per un ruolo apicale in Rai. Una peculiarità: nel programma del decennale di FdI il nome di Rossi non era indicato, e il suo intervento è stato inserito in un secondo momento. Possibile che si fossero dimenticati di lui in fase di stesura del programma?

Un’assenza di rilievo sul palco è invece quella di Paolo Corsini, Vicedirettore dell’Approfondimento Rai, unico nome di spicco in quota FdI mancante nel nutrito drappello giunto da Viale Mazzini a celebrare l’anniversario di Fratelli d’Italia. Un’assenza, quella di Corsini, che ha suscitato molta curiosità. 

Qualche ora dopo la diffusione del comunicato di cui sopra, è poi giunta la risposta da parte della sigla Pluralismo e Libertà Fnsi – Asr – USIGRai. Che dichiara: “La maggioranza USIGRai – ControCorrente ha deciso ancora una volta di calarsi nell’agone della contrapposizione politica, attaccando un Direttore reo di avere espresso liberamente la propria opinione, nell’ambito di un confronto a carattere culturale nella kermesse di FdI, in corso a Roma, arrivando per questo a collocarlo fuori dal recinto dei principi Costituzionali e del Servizio Pubblico. Sui principi generali della terzietà dell’informazione si può e deve tenere aperta la riflessione. Peccato che ad alzare l’immancabile indice accusatore siano gli stessi che non hanno mai alzato il sopracciglio nell’infinita serie di casi di segno opposto“.

La nota continua: “Per l’ennesima volta il sindacato unico dei giornalisti Rai issa la bandiera dell’indipendenza a corrente alternata: la stessa USIGRai non è stata altrettanto pronta a stigmatizzare la partecipazione di vari direttori, dirigenti e conduttori del Servizio Pubblico, alla scuola politica del Pd, alle Feste dell’Unità, le prese di posizione pubbliche contro le misure del nuovo Governo, tanto da innescare aperte contrapposizioni sui social con gli account di partiti e leader politici. L’articolo 3 della Costituzione garantisce a tutti i cittadini pari dignità di opinione, direttori Rai compresi, non solo quelli tutelati dagli autoproclamati custodi dei valori dello Statuto e del Contratto di Servizio che vorrebbero, con queste modalità di aggressione, mettere a tacere ogni pluralismo e libertà di espressione“.

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