Come il Raggi bis apre la strada al terzo mandato dei parlamentari grillini

Virginia Raggi ricandidatura

Raggi si ricandida a sindaco di Roma. Quella che sembrava un’ipotesi campata in aria si è concretizzata con la conferma della diretta interessata.

Per la campagna comunale del 2021, Virginia tornerà dunque in corsa per restare ancorata alla sua poltrona di prima cittadina in Campidoglio.

Il nodo del terzo mandato

L’annuncio determina com’è ovvio implicazioni a livello nazionale, con il Pd alleato di Governo del M5s, quando invece durante la precedente campagna del 2016 era il principale nemico.

Ma soprattutto la ricandidatura di Virginia Raggi accende un barlume di speranza per tutti quei parlamentari del M5s prossimi a portare a termine il secondo mandato. Fra i quali i “big” del Movimento come Luigi Di Maio, Paola Taverna, Roberto Fico, lo stesso Vito Crimi e così via.

Da semplici cittadini a professionisti della politica

Un secondo mandato che, secondo i princìpi del Movimento delle origini, avrebbe dovuto rappresentare le colonne d’Ercole oltre le quali era proibito spingersi. E che ora, come tutti gli altri baluardi, sta per essere offerto in olocausto sull’altare dell’opportunità politica.

Se la votazione su Rousseau (!) deciderà la candidatura tris per Virginia Raggi, si aprirà la strada per abbattere definitivamente il vincolo. Trasformando così i “semplici cittadini” degli albori nei “professionisti della politica” che Beppe Grillo e i suoi “ragazzi” tanto criticavano.

La legislatura dovrebbe reggere fino al 2023, per altri due anni dopo la campagna comunale che ci attende prossimamente nella Capitale. Se già Luigi Di Maio anticipò il tutto inventandosi l’escamotage del “mandato zero” per i consiglieri comunali, aspettiamoci nuovi rocamboleschi sviluppi in quel della Casaleggio & Associati.

La terza volta di Raggi in Campidoglio

Salvo una disfatta colossale, è quasi sicuro che Virginia Raggi tornerà – almeno come consigliera comunale – per la terza volta in Campidoglio (vi è entrata nel 2013 come consigliera, quindi nel 2016 come sindaco). Ma non sarà tanto la rielezione (improbabile) quanto l’eventuale terza candidatura della Raggi a fare testo, creando così un precedente in ambito grillino. Un precedente che, per i parlamentari pentastellati di lungo corso, fungerà da ariete per sfondare le porte del terzo mandato. Spedendo così in pensione, e questa volta definitivamente, i buoni propositi degli esordi. Per 12mila euro al mese questo e altro.

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