Fatto Quotidiano egemone in Tv. Anzaldi: “Dov’è il pluralismo?”

Fatto Quotidiano Anzaldi

Come si coniuga la tutela del pluralismo, che la Rai è tenuta a garantire in base alla legge e a quanto prevedono Concessione e Contratto di Servizio, con i numeri imbarazzanti che rivelano l’incredibile spazio concesso alla testata Il Fatto Quotidiano nelle trasmissioni di informazione?” scrive il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi su Facebook.

E continua: “Perché nella principale trasmissione di informazione di prima serata del servizio pubblico, #Cartabianca su Rai3, i giornalisti de Il Fatto Quotidiano sono i più presenti in assoluto, addirittura uno di loro è scritturato con un contratto da opinionista, con un evidente squilibrio rispetto ad altre testate e altre opinioni? L’elaborazione pubblicata dall’economista Riccardo Puglisi (Lavoce.info) rappresenta una situazione davvero inquietante: negli ultimi 2 anni Il Fatto Quotidiano è stato la testata più presente a #Cartabianca, con 82 ospitate (alcune anche pagate). Segue La Verità con 69 presenze, il Corriere della sera con 45 presenze, La Stampa 22, La Repubblica 17 e poi le altre con numeri ancora inferiori”.

“Dati, peraltro”, continua il Segretario della Vigilanza, “esattamente contrari rispetto ai numeri di vendita dei giornali: Il Fatto si posiziona undicesimo per copie vendute (dati Ads), ma in tv diventa primo superando abbondantemente quotidiani che vendono molto di più. Alcuni, come ad esempio Il Messaggero e Avvenire, nella classifica delle ospitate del talk di Rai3 non figurano neanche. Questo sarebbe rispetto del pluralismo?”

“Va ricordato che, sempre secondo le elaborazioni pubblicate da Puglisi, Il Fatto Quotidiano è la testata in assoluto più presente anche in un’altra trasmissione di prima serata, Otto e mezzo sull’emittente commerciale La7, configurando un allarmante monopolio delle opinioni. La Rai ha rifiutato di rivelare il compenso di Scanzi come opinionista di #Cartabianca (unico giornalista ad avere il privilegio di essere anche pagato, oltre alla visibilità che riceve come ospite fisso): perché? Perché questa opacità?”

E ancora: “Peraltro Scanzi negli ultimi anni si è caratterizzato come volto di una tv concorrente alla Rai, La7: davvero un inspiegabile autogol per il servizio pubblico. Secondo notizie di stampa, la gestione delle presenze televisive di Scanzi sarebbe affidata all’agenzia VisVerbi, la stessa che lavora per il leader di fatto del Movimento 5 stelle, Davide Casaleggio, titolare della Piattaforma Rousseau. Perché i consiglieri di amministrazione Rai, l’Usigrai, l’Ordine dei giornalisti, l’Agcom non fanno trasparenza su questi intrecci che rischiano di falsare la correttezza dell’informazione e il pluralismo nel servizio pubblico?

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