Film Tv 26 dicembre. Maleficent, signora del male, in prima Tv

Film Tv domenica 26 dicembre 2021. Tra i film in prima serata sui principali canali del digitale terrestre oggi segnaliamo Maleficent: Signora del male con Angelina Jolie, indicando – come di consueto – gli altri film in programmazione.

Rai 1, 21.25 – prima visione televisiva

Film Tv 26 dicembre. Maleficent, signora del male, in prima Tv
La recensione del film su VigilanzaTv

Maleficent: Signora del male (Maleficent: Mistress of Evil, fantasy, USA/GB, 2019) regia di Joachim Rønning. Con Angelina Jolie, Elle Fanning, Michelle Pfeiffer, Chiwetel Ejiofor, Ed Shrein, Harris Dickinson, Imelda Staunton, Lesley Manville, June Temple, Sam Riley, Robert Lindsay, Jenn Murray, Warwick Davis, David Gyasi

Anche – e soprattutto – nelle fiabe si cresce in fretta e ci si sposa: tant’è che Aurora (Fanning) e Filippo (Dickinson) annunciano il loro fidanzamento. Il loro matrimonio sancirà una doppia unione: l’Ulstead e la Brughiera, ma anche i due regni degli umani e delle creature magiche. E se i genitori del principe plaudono all’evento, Malefica (Jolie) – ancora memore del dolore atroce patito per amore – resta diffidente, anche a causa della sua peculiarità per cui è malvista dagli “umani”. E come nella migliore tradizione, la tragedia si serve a tavola. La cena di fidanzamento diventerà infatti terreno di scontro tra Malefica, ferita dall’intenzione di Aurora di coprirle le corna, e la futura consuocera Ingrith (Pfeiffer), che con le sue provocazioni renderà l’atmosfera incandescente.

Cinque anni prima «la Disney aveva dato prova di grande audacia, con la creazione di un racconto perturbante, diverso dal solito nei temi e nello stile, che si rivelò un grande successo ma si esponeva anche al rischio di lasciare fuori una fetta di pubblico, quello dei più piccoli, cui aveva sempre fatto da faro. Maleficent 2 fa un impercettibile ma innegabile passo indietro. Joachim Rønning, regista del quinto Pirati dei Caraibi, si sostituisce all’ex scenografo Stromberg e, senza perdere quota quanto a fascino visivo e gusto dell’avventura, riporta il film nell’alveo sicuro della fiaba comunemente intesa.

Più spazio dunque alla principessa, al mondo incantato delle buffe e tenere creaturine del bosco (all’autocitazione degli alberi antropomorfi), alla storia d’amore felice e alla lotta tra il Bene e il Male, quelli veri, scelti al termine di un percorso ad ostacoli, e non stabiliti per tradizione, censo o legami di sangue. Dentro la cornice in rosa e fiori, che apre e chiude il film, c’è però ampio spazio anche per aggiungere materiale alla reinvenzione del personaggio di Malefica, la fata nera, tornata ad essere temuta e osteggiata nel regno umano sulla base di rumors sibillini e fake news, e coinvolta in un’avventura identitaria in una sorta di terzo regno, dallo scenario visivamente impressionante e dall’incisiva funzione mitopoietica.

In questo fantasy tutto al femminile, figlio dell’epoca di Games of Thrones, non si scontrano, infatti, solo i supposti normali e i supposti diversi, non solo gli apocalittici e i fautori dell’integrazione, ma anche due idee opposte di potere femminile e di maternità. E, in questo senso, al magnetismo stregonesco di Angelina Jolie non poteva corrispondere miglior rivale di Michelle Pfeiffer, che fa il suo regale ingresso in scena con una balestra carica fra le mani. Da un lato, dunque, Ingrith: le armi e i gioielli, e nessuna remora nel mettere gli uomini a tacere, dall’altro Malefica, guardiana di una natura primordiale, regina del dubbio, matrigna per ruolo ma unica madre buona del racconto, che lascia alla figlia la possibilità di scegliere da che parte stare» (Marianna Cappi per Mymovies).

La Malefica di Angelina Jolie, fata dalle ali mozzate, umiliata nei sentimenti e ferita dall’uomo che ama, è la campionessa del nuovo protagonismo delle cattive nelle moderne versioni cinematografiche delle fiabe. Creata nel 2014 per dare nuova linfa alla favola de La Bella Addormentata (e ancora al cinema nel sequel Maleficent – Signora del male), Malefica è una creatura spaventosamente arrabbiata, che maledice “di diritto” la piccola Aurora salvo poi ricredersi e convergere, pacificata, verso il (lieto) finale.

A darle filo da torcere, nel nuovo film della saga, sarà una cattiva al quadrato, la Regina Ingrith, interpretata dalla stessa Michelle Pfeiffer che nei panni di una fata incattivita – la strega Lamia – già si rese immortale nel 2007 con Stardust di Matthew Vaughn. Indimenticabile anche la prova di Charlize Theron, sensuale e fatale nei panni della strega Ravenna di Biancaneve e il cacciatore e Il cacciatore e la regina di ghiaccio … Nome diverso, Grimilde, per lo stesso ruolo, quello della regina cattiva di Biancaneve, per Julia Roberts in Biancaneve di Tarsem Singh: pettinature vaporose, abuso di piume di struzzo, vestiti dai colori accesi e il sorriso, marchio di fabbrica di Roberts, dotato per l’occasione della licenza di uccidere … streghe belle e misteriose, androgine o sensuali, antiche come la roccia e brutali, sanguinarie e crudeli, di rosso vestite» che hanno avuto anche volto e corpo di Tilda Swinton, Mia Goth e Dakota Johnson.

Nato in ambiente indie, ma capace di farsi notare anche dal grande pubblico, The Witch di Robert Eggers è andato al cuore del mito della strega, raccontando una storia quotidiana di dannazione nell’Inghilterra rurale del 1630 …Non è rimasta immune dal fascino stregonesco nemmeno la serialità televisiva, che ha salutato in questi anni il ritorno delle avventure della strega Sabrina, teen-witch sedicenne indecisa tra mondo degli umani e mondo del demonio, senza dimenticare La Luna Nera, original Netflix ambientato in una comune di streghe allontanate dalla gente “normale”. Progetto interamente al femminile per un ritorno al fantasy nero, genere che dalle nostre parti latitava da un pezzo (Ilaria Ravarino per Overview/Mymovies).

Il regista **Joachim Rønning** con **Elle Fanning** sul set

Nel 2014 Malficent, uno dei primi – e migliori – remake live action Disney, incassò più di 750 milioni di dollari. Sarebbe probabilmente bastato molto meno per far sì che Angelina Jolie – che concorse a produrlo – ne recuperasse corna, ali e mantello. E se il sequel col suo intreccio più fantastico che fiabesco, guadagna in coerenza, coi suoi fondali alla Signore degli anelli e scontate metafore della contemporaneità purtroppo non supera l’originale (FilmTv).

Il trailer del film