Film Tv di domenica 11 ottobre 2020, le nostre scelte di oggi. Il colore viola di Steven Spielberg. Giù la testa di Sergio Leone. The Departed – Il bene e il male di Martin Scorsese. Reality di Matteo Garrone. Quello che non so di lei di Roman Polański. La classe di Laurent Cantet.
Iris (Canale 22), 10.55
Il colore viola (The Color Purple, 1985) di Steven Spielberg. Con Whoopi Goldberg, Margaret Avery, Oprah Winfrey, Danny Glover
Sud degli Stati Uniti, anni Venti. L’odissea esistenziale di Celie (Goldberg), una donna di colore del sud che lotta per ritrovare la propria identità dopo gli abusi del padre e poi del marito (Glover) schiavista e manesco. Fra mille sofferenze e ingiustizie, l’amore di un’altra donna, Shug (Avery), le infonderà la forza di pensare al proprio riscatto e di sognare una nuova vita.
Tratto dal romanzo in parte autobiografico di Alice Walker, “Spielberg ha rischiarato la torva materia epica dell’opera con i colori romantici dell’elegia, smussando le tinte e attenuando i passaggi spinti. Carico d’emozioni, figurativamente sontuoso, regia inventiva. W. Goldberg un po’ teatrale, ma bravissima. Sceneggiato da Menno Meyjes. Fotografia: Allen Daviau. Undici candidature agli Oscar, nemmeno una statuetta” (IlMorandini). Qui una scena.
RaiMovie (Canale 24), 16.20
Giù la testa (1971) di Sergio Leone. Con Rod Steiger, James Coburn, Romolo Valli, Maria Monti, Rik Battaglia
Il bandito messicano Juan Miranda (Steiger) si mette in società con l’irlandese Sean Mallory (Voburn), un ex terrorista fuggito in America, per rapinare una banca. Mallory, però, combatte con Pancho Villa ed Emiliano Zapata. Dopo aver perso i figli in una rappresaglia dei governativi, anche Miranda si unirà ai rivoluzionari.
Secondo film della “trilogia del tempo” dopo C’era una volta il West e prima di C’era una volta in America. “Sergio Leone al quinto western. Facendo centro, ancora una volta. Con un film, però, complesso, composito in cui gli schemi del West, messi al servizio anche di altri temi, giungono a proporre interessi più vasti, polemiche civili di più severo impegno” (Gian Luigi Rondi). David di Donatello per il Miglior Regista. Qui una scena diventata cult.
Iris (Canale 22), 21.00
The Departed – Il bene e il male (The Departed, 2006) di Martin Scorsese. Con Leonardo Di Caprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Whalberg
South Boston, il dipartimento di polizia dello stato del Massachusetts ha dichiarato guerra all’impero del potente boss della mafia irlandese Francis “Frank” Costello (Nicholson). Il giovane poliziotto Billy Costigan (Di Caprio) viene così scelto per infiltrarsi nella gang di Costello. E mentre Billy lavora per guadagnarsi la fiducia del boss, Colin Sullivan (Damon), un altro giovane poliziotto cresciuto anch’egli sulle strade di “Southie”, si sta facendo strada in polizia. Dopo essersi messo in luce nella Squadra Speciale Investigativa, Colin viene scelto per distruggere la banda di Costello. Peccato però che nasconda il più sconvolgente (e pericoloso) dei segreti.
“The Departed sta per dipartiti, defunti, cari estinti. Tutti o quasi i personaggi sono cattolici e peccatori, muoiono di morte violenta. Il sottotitolo italiano è traditore, incongruo per il film più cupo, pessimista, forse più disperato di Scorsese. È un thriller poliziesco di ritmo veloce in cui la contiguità tra sistema criminale e sistema sociopolitico è raccontata come una continuità. L’uno si rispecchia nell’altro come i due giovani protagonisti. Hell Street è il luogo principale dell’azione: l’inferno della strada è la strada per l’inferno. Il male trionfa in un mondo dove il bene è un’ombra più che un’opzione. Musica: Howard Shore. Oscar a film, regia, sceneggiatura, montaggio” (IlMorandini). Qui una scena.
RaiStoria (Canale 54), 21.10
Reality (2012) di Matteo Garrone. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio, Claudia Gerini, Paola Minaccioni
Il pescivendolo Luciano Ciotola (Arena) vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie Maria (Simioli) e i figli avendo come coinquilini numerosi parenti. Attratto dal mondo dello spettacolo, Luciano viene convinto dai figli a partecipare ai provini per Il Grande Fratello. Dopo aver superato le prime prove, egli si persuade che la produzione lo tenga d’occhio e studi di nascosto i suoi comportamenti. La sua visione della vita e della realtà che lo circonda muta radicalmente, precipitando in caduta libera in un pozzo senza fondo di distorte aspettative.
“Lo smascheramento di un uomo – e di una nazione – che non sa più distinguere i reality dalla realtà […] un affresco dell’Italia come forse nemmeno Pasolini nelle sue più fosche previsioni avrebbe immaginato: un Paese senza cultura e senza anima, senza morale e senza spina dorsale, dove alla fine per realizzare i tuoi sogni puoi solo «smaterializzarti» (ecco perché nessuno vede Luciano), diventare trasparente a uomini e cose e accontentarti di essere un puntino nemmeno tanto luminoso, sperduto in un mondo che non è più nemmeno capace di vergognarsi di se stesso” (Paolo Mereghetti). Straordinaria fotografia del compianto Marco Onorato. Il protagonista Aniello Arena è un ergastolano che fa parte della compagnia carceraria della Fortezza di Volterra. Cameo di Claudia Gerini nella parte della presentatrice del Grande Fratello. Gran Premio della Giuria a Cannes.
Rai4 (Canale 21), ore 21.20
Quello che non so di lei (D’après une histoire vraie, 2017) di Roman Polański. Con Emmanuelle Seigner, Eva Green, Vincent Pérez, Dominique Pinon, Camille Chamoux
La scrittrice Delphine (Seigner) ha raggiunto il successo con un romanzo incentrato sulla figura di sua madre. Dopo una serie di lettere anonime che l’accusano di aver esposto biecamente la propria famiglia nel romanzo, viene colpita dal blocco dello scrittore. Incapace di ritrovare l’ispirazione, Delphine incontra una persona che cambia per sempre la sua vita. Leila alias “Lei” (Green), una sua fan appassionata che sembra conoscerla come non la conosce nessun altro e che, a poco a poco le diventa indispensabile come l’aria. Delphine ne diviene così dipendente da invitarla a vivere a casa sua. Ma è una buona idea o la scelta peggiore della sua vita? Ed è solo una coincidenza che abbia, come lei, gli occhi verdi e i capelli rossi e le assomigli fisicamente?
Polański incontra Hitchcock e De Palma (ma anche lo Stephen King di Misery non deve morire), costruendo uno psicodramma tutto al femminile nel quale realtà e finzione si confondono come in un labirinto di specchi. Tratto dal romanzo Da una storia vera di Delphine de Vigan. Qui il trailer del film.
Rai5 (Canale 23), 23.05
La classe (Entre les murs, 2008) di Laurent Cantet. Con François Bégaudeau, Agame Malembo-Emene, Angélica Sancio, Arthur Fogel
Vita e problemi di una classe in una scuola di periferia e del giovane insegnante (Bégaudeau, anche autore della sceneggiatura) che se ne occupa.
Un film coraggioso che lascia l’ideologia fuori dalla porta e che mette in scena un concentrato di umanità incandescente. Nel quale la “società multiculturale” in aula non viene presentata necessariamente come l’ideale, e che non ha paura di adombrare il fallimento delle certezze pedagogiche. Sforzandosi sempre di restituire la complessità e lo spessore delle cose. Meritatamente premiato con la Palma d’Oro a Cannes 2008. Qui una scena.
Rete4, 04.30
Bianca (1984) di Nanni Moretti. Con Nanni Moretti, Laura Morante, Roberto Vezzosi, Claudio Bigagli, Vincenzo Salemme, Remo Remotti, Enrica Maria Modugno
Michele Apicella (Moretti) giovane professore di matematica, si stabilisce nella sua nuova casa romana. Qui fa la conoscenza dei vicini, Aurora (Modugno) e Massimiliano (Salemme), una coppia alle prese con la quotidianità e Siro (Remotti), un simpatico e maturo gaudente. Solitario, maniaco dell’igiene, ossessivo, ha come hobby l’osservazione dei comportamenti dei propri amici, in particolare delle coppie. Mentre una vicina viene trovata uccisa, Michele fa la conoscenza di una nuova collega, Bianca (Morante), insegnante d’inglese, con cui intreccia una relazione. Ma intanto continuano gli omicidi nella cerchia del giovane, al quale inizia a interessarsi il commissario (Vezzosi) incaricato delle indagini.
“Sceneggiato assieme a Sandro Petraglia, è il film che scava più in profondità nelle nevrosi e nelle ossessioni del personaggio Michele/Moretti, facendo esplodere l’insanabile contraddizione tra chi vorrebbe veder realizzate le proprie scelte assolute e chi invece si adatta passivamente ai propri limiti e ai propri «peccati»” (Paolo Mereghetti). Fucina di citazioni della “cosmogonia” del regista (la “Sacher Torte”, “Continuiamo così, facciamoci del male”, la scena della Nutella nel bicchierone gigantesco, ecc.). Cameo di Luigi Moretti, padre di Nanni, nella parte dello psicologo. Qui una scena.