Harry Potter compie 25 anni e cambia veste per il salto generazionale

J. K. "Joannie" Rowling, autrice della saga di Harry Potter

J. K. “Joannie” Rowling, autrice della saga di Harry Potter

di Jo McCarthy

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Harry Potter è un fenomeno editoriale che ha conquistato milioni di lettori in tutto il mondo con la sua storia di magia, amicizia e avventura. La saga, scritta da J.K. Rowling, è composta da sette romanzi, pubblicati tra il 1997 e il 2007, che raccontano le vicende del giovane mago Harry Potter (Daniel Radcliff) e dei suoi amici Ron Weasley (Rupet Grint) e Hermione Granger (Emma Watson), impegnati a combattere il malvagio Lord Voldemort (Richard Bremmer). I libri sono stati tradotti in 85 lingue e hanno venduto oltre 500 milioni di copie, diventando la serie letteraria più venduta di sempre. E la fortuna della Salani Editore nonostante l’autrice giunse al primo sì in terra natìa dopo una significativa serie di rifiuti.

Una saga di successo anche al cinema

I romanzi hanno ispirato anche otto film, che hanno incassato quasi otto miliardi di dollari al botteghino, e prodotto un vasto media franchise che comprende parchi a tema, videogiochi, gadget e altro. Ma Harry Potter non è stato un fenomeno culturale per millennials; si prepara a diventarlo anche per i loro figli in una nuova veste.

La copertina della prima edizione e quella creata da Apolar per il 25° anniversario
La copertina della prima edizione di Harry Potter e la pietra filosofale e quella creata da Apolar per il 25° anniversario

Harry Potter per ChatGPT4

Abbiamo fatto chiedere alla nostra corrispondente nell’iperweb, Jo McCarthy, cosa la”neonata” ChatGPT4 sapesse di un Harry Potter ormai venticinquenne e le risposte sono state – come di consueto – sorprendenti.

Jo McCarthy: “Nonostante tu sia così giovane, hai mai sentito parlare di Harry Potter?”

ChatGPT4: “Certo! Quest’anno si celebra il 25° anniversario della pubblicazione del primo libro, Harry Potter e la pietra filosofale, che ha dato il via alla saga. Per l’occasione, diverse case editrici hanno deciso di ristampare il libro con nuove copertine e contenuti speciali”. 

Jo McCarthy: “Puoi essere più precisa?”.

CahtGPT4: “Assolutamente! In Italia Salani ha pubblicato un’edizione limitata dedicata alle quattro case di Hogwarts, con le illustrazioni di Levi Pinfold. In Gran Bretagna, Bloomsbury ha riproposto l’edizione originale del 1997, con il bollino argentato che segna i 25 anni di magia. In Thailandia, invece, l’artista Arus “Arch” Angchuan ha creato sette nuove copertine per i sette libri, con uno stile ispirato ai dipinti rinascimentali” che poi Salani ha adottato per la nuova edizione dei sette racconti.

Jo McCarthy: “Noi “umani” abbiamo sempre un personaggio preferito. Anche una chatbot come te ne ha uno?

ChatGPT4: “È difficile scegliere un personaggio preferito, perché sono tutti ben caratterizzati e hanno le loro sfumature. Se dovessi dirne uno, forse direi Hermione Granger, perché è intelligente, coraggiosa, leale e appassionata di libri. Mi piace anche il suo rapporto con Ron, che è molto divertente e dolce”.

Jo McCarthy:”Possiamo affermare che Harry Potter abbia fatto riscoprire il gusto per la lettura?”

ChatGPT4: “Harry Potter è una saga che ha segnato l’immaginario collettivo di diverse generazioni, e che continua a essere amata e letta da molti appassionati. Sì, si può dire che Harry Potter abbia contribuito a riscoprire il gusto della lettura, soprattutto tra i giovani. La saga di J.K. Rowling ha infatti creato un fenomeno di massa che ha coinvolto milioni di lettori in tutto il mondo, stimolando la loro fantasia e la loro curiosità. Molti studi hanno evidenziato gli effetti positivi della lettura di Harry Potter sulla formazione dei lettori, sia dal punto di vista linguistico che culturale”. 

“Ad esempio, una ricerca condotta dall’Università di Padova ha mostrato che i lettori di Harry Potter hanno una maggiore competenza lessicale, una migliore comprensione del testo e una maggiore capacità di inferenza rispetto ai non lettori. Un altro studio, realizzato dall’Università di Modena e Reggio Emilia, ha rilevato che i lettori di Harry Potter hanno una maggiore apertura mentale, una maggiore tolleranza verso la diversità e una maggiore empatia verso gli altri. 

“Inoltre, la lettura di Harry Potter ha favorito la creazione di una comunità di fan che ha dato vita a numerose iniziative culturali, sociali e creative, come club del libro, festival, fan fiction, fan art e altro. Insomma, Harry Potter ha avuto un impatto significativo sul mondo della lettura e della cultura, e ha dimostrato che i libri possono essere fonte di divertimento, apprendimento e condivisione”.

J. K. Rowling con gli attori Rupert Grint, Daniel Radcliff ed Emma Watson (© GettyImages, 2001)
J. K. Rowling con gli attori Rupert Grint, Daniel Radcliff ed Emma Watson (© GettyImages, 2001)

Jo McCarthy: “Possiamo paragonarlo all’effetto che produsse sugli adulti Il Codice Da Vinci, il thriller di Dan Brown, quando uscì nel 2003?

ChatGPT4: “Non sono sicuro di capire la tua domanda. Se intendi chiedermi se Il Codice da Vinci ha avuto un effetto sugli adulti che lo hanno letto, la risposta è sì, ma non necessariamente positivo. Il Codice da Vinci è un romanzo di fantasia che mescola elementi storici, artistici, religiosi e esoterici, creando una trama avvincente ma piena di errori e falsità. Molti lettori, però, hanno preso per vere le affermazioni dell’autore, Dan Brown, che ha dichiarato di basarsi su fatti documentati e verificabili”. 

“Questo ha portato a una diffusione di idee errate e pregiudizievoli sulla storia del cristianesimo, sulla figura di Gesù, sulla Chiesa cattolica e sull’Opus Dei. Alcuni studiosi e critici hanno cercato di smontare le tesi del romanzo, evidenziandone le incongruenze e le mistificazioni, ma il successo editoriale e cinematografico de Il Codice da Vinci ha avuto un impatto maggiore sull’opinione pubblica. Il Codice da Vinci, quindi, ha avuto un effetto sugli adulti, ma non di riscoperta del gusto della lettura, come Harry Potter, bensì di confusione e disinformazione.

Realizzato con il parziale contributo dell’intelligenza artificiale

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