La Rai vuole ispezionare VigilanzaTv. Ma la fonte di VigilanzaTv è in primis la Rai

VigilanzaTv

Qualche giorno fa VigilanzaTv ha superato i mille articoli pubblicati. Questo importante traguardo  per il nostro sito nato soltanto a fine luglio del 2020 è giunto in concomitanza con l’arrivo di una comunicazione di Registro.it comprensiva di una lettera dell’ufficio legale della Rai (pubblicata in calce all’articolo). In parole semplici: Viale Mazzini chiede a Registro.it di sapere a chi faccia capoVigilanzaTv per “ripetute condotte diffamatorie nei confronti della Rai e dei suoi giornalisti”, e per “necessità di adottare le conseguenti azioni giudiziarie”. E lo fa chiedendo a chi sia intestato il dominio… che è questione astrattamente ben diversa da chi gestisce il sito…

La cosa peculiare è che nessuno degli oltre mille articoli pubblicati è stato in questi mesi mai smentito, né confutato ufficialmente. Né tantomeno quelli pubblicati il 5 gennaio come precisa la lettera di Viale Mazzini. La maggior parte dei mille articoli è stata per giunta rilanciata da organi istituzionali, da rappresentanti della Commissione di Vigilanza Rai, da altre testate come Dagospia, finanche dalla televisione a Striscia La NotiziaE neanche in quelle sedi le notizie sono state smentite o confutate. Quali sarebbero dunque le condotte diffamatorie, aver detto la semplice verità? La lettera dell’ufficio legale Rai giunge qualche giorno dopo il post di un giornalista di RaiNews che su Facebook ipotizzava scenari fantascientifici attribuendo al sito affiliazioni a Mediaset, e quindi prefigurando una sorta di complotto galattico ordito dalla concorrenza per distruggere la Rai. Tutto perché Altervista, la piattaforma che ci ospita, fa capo a Mondadori. Quindi, secondo tale principio, i conduttori Rai che pubblicano libri con Mondadori debbono essere necessariamente affiliati a Mediaset. Siamo alle barzellette, insomma.

Nell’ipotetica congiura è finito anche suo malgrado il Segretario della Vigilanza Michele Anzaldi, che riprendiamo spesso e che è una sorta di figura di riferimento di VigilanzaTv. Seguendo pedissequamente noi i lavori della commissione parlamentare che veglia sul servizio pubblico radiotelevisivo, è ovvio che l’Onorevole Anzaldi sia citato di frequente, visto che è di fatto l’esponente più prolifico di comunicati, interrogazioni, segnalazioni circa la Rai. Non serve tirare in ballo la Cia, il Mossad o l’FSB russo per arrivare a questa semplice conclusione.

Del resto, nel corso di questi pochissimi mesi di attività, il sitoVigilanzaTv è stato protagonista delle ipotesi di complotto più disparate, addirittura di ricostruzioni secondo le quali sarebbe una sorta di filiale mascherata di Striscia la Notizia, poiché citiamo di frequente le inchieste di Alessio Giannone alias Pinuccio con il suo “Rai Scoglio” (che con le sue indagini svolge quella meritoria opera di servizio pubblico che invece dovrebbe fare la Rai al suo interno).

Ricordiamoci che la Rai è pagata con i soldi dei cittadini, e che ogni sua decisione, anche la più apparentemente frivola come la scelta di un conduttore rispetto a un collega, o di un autore al posto di un altro, finisce sempre per incidere su costi che siamo noi a pagare. Facciamo notare a tal proposito che la Rai, tramite il canone, ha continuato a ricevere introiti pubblici durante i vari “lockdown” mentre altre aziende fallivano o entravano in crisi nera. E tuttavia il cosiddetto “servizio pubblico” finiscono spesso per farlo Striscia, Rete4 o La7 – basti pensare alla gravissima disfatta della copertura informativa dell’assalto al Campidoglio di Washington.

Tornando alla lettera della Rai, l’azienda spesso non risponde alle richieste istituzionali, al Parlamento stesso, circa i motivi di certe sue scelte, e tuttavia spreca carta e tempo per chiedere i dati di VigilanzaTv

Chi c’è dunque dietro VigilanzaTv? Semplice: c’è, in senso lato, la Rai stessa.

Ci sono le decine e decine di segnalazioni giornaliere che riceviamo da dipendenti vessati, da validi funzionari ingiustamente accantonati o parcheggiati negli stanzini, da capaci giornaliste e giornalisti che si vedono scavalcati o non valorizzati per scelte ingiustificabili dettate da motivazioni che esulano da quelle professionali. Non ci vuole Sherlock Holmes per giungere alla conclusione che le informazioni che diamo in esclusiva arrivino dall’interno dell’azienda stessa. Per questo non vengono confutate né smentite. Informazioni che diamo a differenza di altre testate poiché non ci teniamo ad andare ospiti al Festival di Sanremo, né a partecipare ai talk show della mattina o del pomeriggio perdendo la nostra libertà. Non ci facciamo comprare con il piatto di lenticchie, anzi no, con la lenticchia vizza del narcisismo catodico.

Comprendiamo benissimo che in una Rai sempre più popolata di persone smaniose di apparire in video, anche fra gli stessi dirigenti, risulti difficilmente comprensibile la scelta del basso profilo, della rinuncia alla notorietà del proprio nome e cognome apposti sugli scoop e il no categorico alle ospitate televisive (espediente spesso utilizzato per vincolare giornalisti e direttori di testate ad avere un occhio di riguardo con le trasmissioni alle quali partecipano, con i loro conduttori e con la stessa Rai). VigilanzaTv resta incorruttibile e vuol continuare ad avere la libertà di non deludere i dipendenti Rai, ma anche gli utenti televisivi che confidano nel nostro aiuto per far emergere questioni che meritino un approfondimento pubblico. Questioni, ribadiamo, che incidono sul portafoglio di tutti i cittadini attraverso il canone.

In conclusione, VigilanzaTv non nasce dall’antagonismo nei confronti della Rai, bensì dall’amore sviscerato e viscerale per questa gloriosa azienda pubblica. Nasce dalla rabbia delle sue tante realtà professionali umiliate e offese quasi quotidianamente. Nasce dal tentativo di difenderla e proteggerla con le unghie e con i denti per renderla più pulita e meno asservita al potere. Prima, dunque, di chiedere chi ha registrato il dominio, la Rai con i conti in profondo rosso e che taglia le buste paga di lavoratrici e lavoratori faccia un esame interiore. Scoprirà che VigilanzaTv è dentro la Rai e che è la sua parte più bella e più buona. Sempre che non abbia paura della verità. 

Per concludere, citiamo proprio una battuta di Striscia la Notizia, accusata come noi di aver ordito una machiavellica trama al fine di distruggere la Rai. Non esiste nessuna trama né ragnatela diabolica: a distruggersi, purtroppo, la Rai ci riesce benissimo da sola. Ed è proprio per arginare questa deriva che è nato VigilanzaTv.

La redazione di VigilanzaTv

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