Navalny: in prima Tv sul Nove la storia del principale oppositore di Putin

Alexei Navanly
Alexei Navalny

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul conflitto tra Russia e Ucraina in corso ormai da quasi tre mesi, il Nove trasmette in prima serata e in prima visione Tv il documentario dedicato ad Alexei Navalny, forse il più noto tra gli oppositori del regime di Vladimir Putin e attualmente detenuto in Russia. Presentato con grande successo in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2022, Navalny ripercorre le vicissitudini dell’avvocato, attivista, politico e fondatore del partito Russia del Futuro e della Fondazione Anti-corruzione.

21.20 – Nove

Navalny (Documentario, USA, 2022), diretto da Daniel Roher. Con Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, Maria Pevchikh, Christo Grozev, Leonid Volkov – Distribuito da Warner Bros Pictures

Alexei Navalny racconta in prima persona al regista Roher, con il ritmo incalzante di un thriller, i noti avvenimenti occorsi nell’agosto del 2020 quando accusò un grave malore su un aereo in volo dalla Siberia a Mosca, costringendolo a un atterraggio di emergenza a Omsk. Appresa la notizia e paventando un attentato per le sue denunce contro il regime di Putin, la moglie e i colleghi di Nanalny tentarono di scongiurare in ogni modo che quest’ultimo fosse trasportato in un ospedale siberiano e si precipitarono a Omsk per farlo trasferire in Germania.

Qui le autorità tedesche confermarono l’ipotesi del tentato omicidio, riscontrando nel sangue dell’oppositore la presenza del letale Novichok, un agente nervino già utilizzato nel 2018 per togliere di mezzo l’ex spia Sergei Skripal. Il documentario ricostruisce quindi l’inchiesta di Navalny e della sua squadra per stabilire l’identità degli avvelenatori, nonché il percorso di riabilitazione dopo le dimissioni dall’ospedale fino all’eroica decisione di tornare in Russia dove il 17 gennaio del 2021 è stato nuovamente tradotto in carcere nel quale è detenuto fin da allora. Cruciale per scoprire i colpevoli dell’attentato la figura del giornalista bulgaro Christo Grozev, legato al gruppo di giornalisti investigativi olandese Bellingcat e insignito dello European Press Prize per le sue inchieste sulle vittime di avvelenamento da Novichock nel Regno Unito.

Nel presentare la sua opera al Sundance Film Festival, Daniel Roher ha dichiarato: “Nella migliore delle ipotesi, vorrei che questo film portasse alla scarcerazione di Navalny, il cui nome voglio sia associato alla grottesca ingiustizia grottesca perpetrata in Russia contro un uomo sopravvissuto a un tentativo di omicidio e poi arrestato”. E ancora: “Voglio che si scateni l’indignazione a livello mondiale per la sua detenzione e voglio anche si smetta di fare affari con la Russia”. Parole che, alla luce di quanto sta accadendo in queste ore, assumono una luce ancor più sinistra.

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