di Marco Zonetti 🖋️
Mentre il Direttore Andrea Vianello si trovava al Nazareno con Giovanna Botteri a impartire lezioni di politica e comunicazione agli attivisti del Pd, usciva uno svarione epocale sulla pagina Twitter di Rai Radio Uno. Quest’ultima annunciava infatti che due civili di Lugansk erano morti nell’attacco delle forze armate ucraine intente ad dattaccare le postazioni della milizia popolare, a sette chilometri da Mosca. Peccato però che Lugansk o Luhans’k si trovi in realtà a un migliaio di km dalla capitale russa!
L’errore – rimasto a lungo sulla pagina ufficiale di Radio Rai Uno – è stato sottolineato su Twitter da Paolo Attivissimo, scatenando una ridda di commenti esilaranti, ma anche di insulti. C’è chi scherza: “Le forze ucraine a 7 km da Mosca, Putin chiuso in un bunker in centro città. Finale già scritto”… “Attenzione cittadini di Mosca, i carri armati ucraini sono qui per difendervi. Rimanete chiusi in casa e non vi verrà fatto alcun male”. Qualcuno chiosa: “Manco la Pravda sarebbe arrivata a tanto”. Per altri a Rai Radio Uno sono semplicemente “ubriachi” o “cazzari”. “Alla faccia dell’informazione di qualità” sottolinea invece un utente.
E sempre riguardo all’informazione Rai sulla copertura della crisi russo-ucraina, Luciano Capone del Foglio sottolinea su Twitter come ieri sera, lunedì 21 febbraio 2022, dopo l’annuncio di Vladimir Putin e con il serio rischio dello scoppio di una guerra in Europa, fosse La7 con Enrico Mentana a fare approfondimento in prime time (e Nicola Porro con Quarta Repubblica su Rete4, aggiungiamo noi), mentre i tre canali principali della Tv pubblica risultavano sprovvisti di un qualsivoglia approfondimento. A questo punto, come spesso si domanda il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi, perché dovremmo pagare il canone Rai, se servizio publico e informazione li fanno le reti commerciali?
