di Marco Zonetti 🖋️
Durante l’Audizione dell’Ad Rai Carlo Fuortes in Commissione di Vigilanza svoltasi ieri sera, mercoledì 4 maggio 2022, che segnava l’incontro istituzionale tra il vertice della Tv di Stato e i Senatori e Deputati componenti della bicamerale incaricati di vigilare sul Servizio Pubblico Radiotelevisivo, sono stati discussi molti argomenti. Ma sono soprattutto “le cose non dette, i cui spettri invisibili danzavano nell’aria circostante” per dirla con Ian McEwan, a delineare i retroscena politici di quanto sviscerato pubblicamente durante l’audizione di Fuortes.
Il caso del giorno era senz’altro la recente partecipazione di Gennaro Sangiuliano alla convention programmatica di Fratelli d’Italia, durante la quale il Direttore del Tg2 in carica ha pronunciato una dissertazione che fungeva da discorso introduttivo per il comizio della leader Giorgia Meloni. Come sappiamo, la politica si è spaccata sul caso, dividendosi tra gli attacchi senza quartiere da parte di Italia Viva con in testa il Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, e del Pd attraverso la Senatrice Valeria Fedeli, Capogruppo in Commissione di Vigilanza, la Capogruppo al Senato Simona Malpezzi e il Deputato Alessio Borghi. E, dall’altra parte, le difese a spada tratta del Direttore del Tg2 espresse da vari esponenti di spicco e funzionari di Fratelli d’Italia come il Capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida e il Deputato Alessio Butti, e poi dal leader di Italia al Centro Giovanni Toti, da Maurizio Lupi di Noi con l’Italia e dal Senatore e Portavoce dell’UDC Antonio Saccone. Illustri assenti: Forza Italia e soprattutto Lega, in quota alla quale Sangiuliano fu nominato alla guida del notiziario della Seconda Rete.
La stessa Lega che ieri durante l’Audizione di Fuortes non si è minimamente espressa sul caso di Gennaro Sangiuliano partecipante attivo alla convention di Fratelli d’Italia. Nessuno degli esponenti del Carroccio presenti all’incontro istituzionale con l’Ad Rai ha infatti proferito parola – neppure il solitamente agguerrito Capogruppo Massimiliano Capitanio – per difendere il gesto del Direttore del Tg2. Direttore del Tg2 che, del resto, ha “messo la faccia” all’evento della Meloni in quel di Milano, ovvero al lancio della campagna elettorale di Fratelli d’Italia a partire dal Nord. Una sfida aperta al Carroccio nel suo territorio di riferimento.
Il silenzio della Lega in Commissione di Vigilanza la dice lunga su come Matteo Salvini possa aver accolto il gesto di Sangiuliano, difeso in sede di audizione dalla Capogruppo di FdI, la Senatrice Daniela Santanché, dal Deputato Emilio Carelli, già grillino e ora nelle file di Coraggio Italia, e dalla Senatrice Sabrina Ricciardi, unica esponente pentastellata presente.
L’Ad Fuortes – che, nello scetticismo generale, ha dichiarato di non aver visto l’intervento del Direttore del Tg2 alla convention meloniana – ha peraltro rivelato che Sangiuliano aveva chiesto il permesso di moderare un dibattito, e non di pronunciare il discorso introduttivo a un comizio politico; tant’è che sarà la Direzione delle Risorse Umane a sancire se sia stato commesso o meno un illecito. Nel secondo caso, la situazione del Direttore del Tg2 non sarebbe rosa per quanto riguarda il sostegno in CdA Rai, come abbiamo già scritto.
Soprattutto perché Fratelli d’Italia non dispone di consiglieri di riferimento, e Pd e Riccardo Laganà, Consigliere in quota Dipendenti, hanno stigmatizzato duramente la presenza di Sangiuliano alla convention targata FdI. A quel punto, per un’eventuale sfiducia o riconferma, sarebbero determinanti i voti di Forza Italia e Lega, che potrebbe farsi tentare dall’idea di piazzare alla guida del Tg2 il valente Quirinalista Luciano Ghelfi, stimato dal Carroccio e non solo. Staremo a vedere.
Oltre ai silenzi “abitati” – per rubare un’espressione alla psicanalisi – anche le assenze sono spesso spie emblematiche per capire che aria tiri dal punto di vista politico. E ancora una volta, ieri sera in Commissione di Vigilanza, l’M5s risultava assente in massa, con l’unica eccezione della già citata Senatrice Ricciardi. Un forfait grillino pressoché generale nel momento in cui in Commissione si discuteva della vicenda relativa agli ospiti pagati nei talk show della Rai, com’è ad esempio il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi opinionista remunerato a #Cartabianca, e della “collaborazione” tra la Vigilanza e il Copasir riguardo alla discussa presenza nei talk show di opinionisti russi legati al regime putiniano.
Ricordiamo che il Movimento Cinque Stelle è la forza politica che più si oppone alla risoluzione proposta dal Presidente Alberto Barachini tesa a introdurre una policy sugli ospiti nei programmi della Tv di Stato. Una strenua opposizione da parte dei grillini che secondo il Segretario della Vigilanza Anzaldi cela in realtà lo scopo di proteggere i compensi dei giornalisti “amici” come per l’appunto Scanzi.
Compensi che potrebbero essere a rischio, giacché l’Ad Fuortes deplora la remunerazione degli opinionisti. Tema sul quale al momento egli sta discutendo con il CdA e il Direttore dell’Approfondimento Mario Orfeo, mentre i suddetti opinionisti – indisturbati – continuano a essere pagati con nostri soldi.