Rai, Anzaldi: “Governo impedisca la fusione di RaiWay-Ei Towers”

RaiWay

di Marco Zonetti 🖋️


Il Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi (Iv) torna sulla questione delle ventilate “nozze” tra RaiWay e Ei Towers in una disamina su Milano Finanza. “Nonostante ci sia una risoluzione approvata dalla commissione di Vigilanza” scrive l’On. Anzaldi, “che impone alla Rai di non toccare Rai Way fino a quando non sarà approvato il nuovo Contratto di Servizio, indiscrezioni giornalistiche pubblicate da Repubblica dicono che la dirigenza dell’azienda stia andando avanti come nulla fosse sulla svendita di Rai Way e addirittura con la fusione con Ei Towers, l’azienda delle torri Mediaset oggi detenuta a maggioranza da F2i ma di cui il gruppo Berlusconi è ancora socio al 40%”. 

Michele Anzaldi sottolinea quindi come ci troviamo davanti a “un caso gravissimo di depauperamento di un patrimonio pubblico, addirittura a fari spenti in pieno agosto e mentre è in corso la campagna elettorale. Davvero questa Rai intende, a pochi giorni dal voto, svendere il patrimonio delle torri in un’operazione opaca e di dubbio beneficio, finalizzata esclusivamente a fare cassa come scrivono giornalisti solitamente bene informati come Aldo Fontanarosa e Sara Bennewitz?” si domanda il Segretario della Vigilanza Rai?

Il quale richiama alla memoria la tetragona presa di posizione di tutte le sigle sindacali in materia unitaria (Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Fnc Ugl, Snater Libersind), “che in una nota hanno scritto: ‘Fuortes sbaglia tutto: tempi, modi e parole?”. Nella fattispecie – dopo l’uscita dell’articolo di Repubblica firmato da Aldo Fontanarosa e Sara Bennewitz, la Slc Cisl, tramite il suo segretario nazionale Riccardo Saccone, ha chiesto chiarezza sul “piano per fare cassa per RaiWay”.

Michele Anzaldi rammenta altresì che, durante la sua audizione in Vigilanza, “il ministro Giorgetti ha assicurato che il Governo non intende in alcun modo consentire all’azienda di fare cassa svendendo il patrimonio pubblico. Ma allora perché la Rai va avanti?” si domanda il deputato di Italia Viva. “Possibile che nessuno a Palazzo Chigi abbia valutato opportuno sentire le sigle sindacali su quanto sta accadendo a Viale Mazzini? Che senso ha dire che si vende un bene aziendale per finanziare il nuovo piano industriale se questo piano ad oggi ancora non esiste? E come può la Rai stabilire il Piano industriale prima che sia approvato definitivamente il nuovo Contratto di Servizio, che la vincolerà per il quinquennio 2023-2028 e che ancora deve ricevere il via libera della commissione di Vigilanza?”

Michele Anzaldi conclude la sua analisi su Milano Finanza con un monito a Palazzo Chigi: “È evidente che non si può pensare di prendere una decisione così impattante su un bene pubblico, come la perdita della maggioranza pubblica delle azioni di Rai Way, in piena campagna elettorale e alla vigilia del voto. È opportuno che il governo dica alla Rai di fermarsi“.

La disquisizione del Segretario della Vigilanza Anzaldi è “pienamente condivisa” dal sito specializzato Bloggorai, che svela da anni retroscena tecnici ed economico-finanziari di Viale Mazzini, e che sul caso RaiWay-Ei Towers avverte: “Non si tratta di indiscrezioni ma di ben altro”.

Vale la pena a questo punto di riportare integralmente un passaggio della disamina di Bloggorai: “Aggiungiamo e riprendiamo quanto scritto ieri su Repubblica ‘Per ora Rai Way ed Ei Tower sono stati esclusi dalla stanza dei bottoni”. Già, ma chi c’è nella stanza dei bottoni e, in primo luogo, dove si trova questa benedetta stanza? Dentro Viale Mazzini o fuori? In quella Stanza come vengono prese decisioni strategiche come la scelta e la “nomina” dei consulenti/advisor? Si legge nell’articolo che lo Studio Pedersoli è stato “incaricato” dalla Rai di “… studiare lo statuto del soggetto in arrivo…Lo studio Pedersoli sarebbe già a lavoro per studiare la composizione del futuro Consiglio di amministrazione’. Non è un passaggio di poco conto: si gioca la partita del controllo della possibile nuova società”.

Lo stesso Consigliere di Amministrazione Rai in quota Dipendenti Riccardo Laganà ha espresso più volte – unico in CdA – i suoi timori sulla perdita del controllo delle torri di trasmissione da parte della Tv di Stato. Qualcuno da Viale Mazzini o da Palazzo Chigi risponderà a tutte queste voci preoccupate?

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