Di Marco Zonetti
Ricordate l’improvvido titolo del quotidiano La Repubblica, “dettato” da Rocco Casalino, titolo che lo scorso 3 settembre voleva un adirato Giuseppe Conte “convocare” Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani per manifestargli il proprio dissenso sulle dichiarazioni sul nucleare rilasciate da quest’ultimo all’evento di Matteo Renzi a Ponte di Legno? Il Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi, nonché Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, deplorò quel verbo utilizzato a sproposito dalla Repubblica, non essendo più Conte a capo dell’esecutivo e quindi non più titolato a convocare chicchessia se non forse il suo personale di servizio (nel caso lo abbia).
Ebbene vi è stato un nuovo episodio della vicenda, come segnala lo stesso On. Anzaldi su Facebook, prendendo spunto da un articolo del Foglio firmato Valerio Valentini, che racconta “la sceneggiata architettata da Conte e i suoi collaboratori per usare il Ministero della Transizione Ecologica come scena per raccattare un po’ di visibilità”.
Michele Anzaldi precisa: “Dopo la messinscena su Cingolani ‘convocato’ da Conte, si è svolto il secondo tempo, con Conte attorniato dai ministri 5 stelle (ad eccezione di Di Maio che ha avuto forse un sussulto di vergogna) in favore di telecamera di fronte all’ingresso del ministero“. E prosegue: “Viene da chiedersi perché Palazzo Chigi e il ministero abbiano consentito al leader del Movimento 5 stelle una tale strumentalizzazione mediatica, orchestrata ancora una volta attraverso i telegiornali Rai come avveniva durante il suo governo. Basta vedere i servizi andati in onda ieri nei tg del servizio pubblico per rendersene conto. L’ennesima prova dell’urgenza che l’Ad Fuortes riporti in Rai deontologia giornalistica e correttezza dell’informazione“.