Rai, Anzaldi risponde a Rizzo di Repubblica: “Vigilanza ha lavorato bene. Si può dire lo stesso dei giornali?”

Anzaldi Rai
Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai

In questi giorni si attende con trepidazione il voto alla Camera dei Deputati e al Senato previsto per il 7 luglio prossimo che dovrebbe designare – finalmente e con grande ritardo – i quattro nuovi consiglieri di amministrazione Rai in quota parlamentare che andranno ad affiancare quello votato dai dipendenti dell’azienda ovvero Riccardo Laganà, nonché ovviamente il nuovo Presidente e il nuovo Ad, quando il Governo si deciderà a nominarlo, che sostituiranno Marcello Foa e Fabrizio Salini.

L’attesa cresce spasmodica, alimentata dai pronostici che impazzano sui giornali da qualche mese, con i giornalisti del settore impegnati quotidianamente a “giocare alle figurine” snocciolando nomi di personaggi papabili cercando di scuotere l’inquietante sensazione d’immobilità che incombe come una cappa plumbea sulla sonnacchiosa sede di Viale Mazzini, nella quale – in attesa di capire i prossimi mutamenti negli equilibri del potere e chi andrà a comandare – tutto tace.

Fra gli articoli dedicati alle vicende prossime venture del Servizio Pubblico, spicca la disamina di Sergio Rizzo sull’Inserto Affari & Finanza del quotidiano La Repubblica. Secondo Rizzo, il consiglio di amministrazione della Rai sta sì per cambiare, ma “a nessuno interessa che cambi la Rai”, e il giornalista se la prende soprattutto con la politica e i partiti, che hanno in mano la Tv di Stato “per mezzo di quel folle anacronismo della Commissione parlamentare di Vigilanza”, complice la quale tutto è destinato a restare immutato.

Parole durissime sulla Commissione di Vigilanza che ci hanno spinto a chiedere un parere al suo Segretario, il Deputato Michele Anzaldi, che in questi ultimi otto anni, fin dalla scorsa legislatura, prima con il Pd e ora nelle file di Italia Viva si è particolarmente distinto per le sue battaglie di princìpi, essendo di fatto il più prolifico esponente dell’istituzione parlamentare quanto a interrogazioni e quesiti. “Non sono d’accordo con Sergio Rizzo”, ci confida. “Nei cinque anni (2013-2018, ndr) della presidenza di Roberto Fico, la Commissione di Vigilanza ha compiuto scelte rivoluzionarie tutte votate all’unanimità, che se fossero state messe in atto dalla Rai avrebbero cambiato radicalmente il volto della Tv pubblica”. E rincara: “La politica e la Vigilanza hanno dunque lavorato bene. Io mi concentrerei piuttosto sulla condotta della Rai al riguardo. Per quale motivo l’azienda in deficit si permette di non adottare un piano votato dal Parlamento sulla Newsroom unica che garantisce, mantenendo la stessa qualità di informazioni, un risparmio di oltre 70milioni annui? Per non parlare poi della risoluzione votata anch’essa all’unanimità che avrebbe dovuto limitare lo strapotere degli agenti, di fatto mai recepita dalla Rai, come dimostrano anche gli ultimi palinsesti approvati anzitempo dal CdA scaduto”.

E il Segretario Anzaldi rispedisce al mittente le accuse: “Gli organi di informazione possono dire di avere lavorato bene come la Vigilanza sotto la Presidenza Fico, per informare e costringere ad adottare queste risoluzioni?  Di fronte al fallimento della Rai e allo spreco di denaro pubblico oggi si può decisamente dire: chi non ha peccato scagli la prima pietra“.

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