Rai3, chiude in bellezza il nuovo ciclo di Che ci faccio qui. E già ci manca

Domenico Iannacone conduce Che ci faccio qui su Rai3
Domenico Iannacone conduce Che ci faccio qui su Rai3

di Marco Zonetti 🖋️

Si è chiuso ieri sera su Rai3 il nuovo ciclo di Che ci faccio qui, e Domenico Iannacone ci ha fatto conoscere un altro gruppo di persone mirabili con le loro edificanti storie di vita.

Pierpaolo Martino, uomo maturo con la sindrome di Down che, dopo aver accudito per una vita la madre malata di Alzheimer, ora è affidato alle cure della sorella Emilia che ha dedicato la sua esistenza a lui.

Fabio Ognibeni, imprenditore della Val di Fiemme devastata nell’ottobre 2018 dalla tempesta Vaia, il quale produce tavole armoniche per pianoforti e altri strumenti musicali utilizzando i tronchi degli alberi abbattuti dalla calamità, per salvarne il maggior numero possibile dalla decomposizione.

Il designer e imprenditore Danilo Ragona, che dopo l’incidente stradale che a soli 21 anni lo ha lasciato sulla sedia a rotelle, s’impegna a donare nuova vita alle “carrozzine”. Tutto fuorché “disabile”, Danilo dedica la sua vita al bene del prossimo e riesce a praticare ogni sport immaginabile, ben quaranta, e ad andare in motocicletta. Insegnandoci sulla scia di Tiziano Terzani ad “accontentarci”, una parola che non per niente racchiude in sé la parola “contento”.

Pierpaolo Martino, Fabio Ognibeni, Danilo Ragona, protagonisti di Che ci faccio qui
Pierpaolo Martino, Fabio Ognibeni, Danilo Ragona, protagonisti di Che ci faccio qui

Che ci faccio qui rappresenta un caso a sé nell’attuale televisione italiana. Non esiste infatti altro programma che permetta di entrare con tanta grazia e altrettanta profondità nelle vite di persone straordinarie come quelle raccontate da Iannacone. Vite spesso difficili, estreme, talvolta ai margini, mai comuni, ogni tanto tragiche… ma sempre ispiratrici ed esemplari. Vite ed esperienze completamente diverse l’una dall’altra, eppure – magicamente – unite dal filo rosso dell’umanità nel suo significato più alto.

Domenico Iannacone sembra infatti aver fatto propria la massima di Publio Terenzio Afro, “Sono un essere umano, niente di ciò che è umano mi è estraneo”, e averla resa l’encomiabile cifra del suo programma. Programma che ieri sera ha chiuso in bellezza un altro ciclo di gran pregio. E che già ci manca.

error: Content is protected !!