Il giallo del sondaggio della Presidenza del Consiglio sul Referendum – fatto uscire dall’Ansa e poi cancellato – sta infiammando l’altrimenti sonnacchiosa atmosfera del sabato.
I fatti in breve: L’agenzia ha diffuso i dati di una rilevazione commissionata da Palazzo Chigi sul referendum, per poi inviare una nota di annullamento. Accortosi del lancio della notizia, Lorenzo Pregliasco, fondatore di YouTrend, aveva commentato su Twitter: “Non ricordo fosse mai accaduta una cosa simile in pieno blackout pre-elettorale”.
Risposta di Luigi Contu, direttore dell’Ansa: “E’ stato un errore e ce ne scusiamo. Appena ce ne siamo resi conto abbiamo annullato e cancellato la notizia. Come si deve fare un quando purtroppo si sbaglia”.
Tutto è bene quel che finisce bene? Neanche un po’. Perché quanto avvenuto ha destato sospetti su una possibile mossa deliberata per orientare il risultato del referendum. Che nel sondaggio pubblicato vedeva una schiacciante vittoria del Sì.
“Sondaggio sul referendum viola gravemente regole e leggi”: la denuncia di Michele Anzaldi
Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai e Deputato di Italia Viva, non è convinto della giustificazione di Contu. “Il sondaggio sul referendum commissionato dalla presidenza del Consiglio, diffuso per errore dall’Ansa, rappresenta un caso gravissimo di violazione delle regole e delle leggi.
“Ci sono profili di danno erariale da Corte dei Conti” scrive il Deputato su Facebook, “e se non anche di invalidazione della consultazione referendaria. A che titolo la Presidenza del Consiglio usa i soldi degli italiani per fare sondaggi sul referendum e sulle percentuali dei partiti? Chi ha autorizzato una spesa del genere? Perché questi sondaggi vengono diffusi da Palazzo Chigi? C’è un tentativo di influenzare le elezioni?
Più che un errore uno scoop
“L’Ansa più che un errore ha fatto uno scoop, ha scoperto che la presidenza del Consiglio impiega risorse pubbliche per sondaggi politici e referendari. Ora serve chiarezza.”