Report. Ranucci in Vigilanza Rai. Frecciata a Marcello Foa

Report Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci conduce Report su Rai3

L’audizione di Sigfrido Ranucci in Vigilanza Rai

Durante l’audizione in Commissione di Vigilanza Rai del direttore di Rai3 Franco Di Mare, è stato ascoltato dai parlamentari esponenti dell’organismo istituzionale bicamerale anche il conduttore di Report Sigfrido Ranucci. Il giornalista ha risposto a varie interrogazioni da parte dei deputati e senatori presenti, fra le quali una riguardante la policy dei social network. Sulle pagine ufficiali del programma, infatti, tanti utenti riversano insulti e ingiurie nei confronti dei politici o degli amministratori finiti nel mirino delle inchieste. L’obiezione verteva sul fatto che le scurrilità e le frasi diffamatorie danno origine a un rischio di querele nei confronti della Rai, e quindi in ultima analisi a un danno per gli utenti che pagano il canone.

Illustri esempi

Sigfrido Ranucci durante l’Audizione in Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai

Ranucci ha risposto che la maggior parte dei commenti è indirizzato a lui, quindi – sogghignando – ha parlato di “illustri esempi di profili di politici e di partiti che hanno ospitato insulti al nostro emerito Presidente della Repubblica Mattarella“. E in quel caso, ha concluso: “non sono stati perseguiti né i partiti né i politici ma i singoli che hanno operato gli insulti”. A quelle parole, noi di VigilanzaTv abbiamo drizzato le antenne. E ci è stato poi confermato che, in sede di Commissione, il pensiero di molti astanti è volato subito al Presidente della Rai Marcello Foa. Che il 27 maggio 2018, sui social network, pubblicò un post inequivocabile contro il Capo dello Stato, dando la stura a una pletora di commenti censurabili.

Un’elezione controversa

Tutto ciò non impedì che, di lì a poco, Foa venisse nominato – con l’auspicio della Lega e il benestare del M5s – Presidente della Rai. Una nomina su cui il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi ha sempre eccepito – presentando anche un’istanza di accesso agli atti – una violazione della “irriconoscibilità” delle schede. Violazione che, se confermata, invaliderebbe la procedura.

Il post di Marcello Foa contro Sergio Mattarella
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