Salini chiude RaiSport ma salva costosissimi programmi esterni

Fabrizio Salini, PH. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Rai in rosso: l’illogica spending review dell’Ad Salini che stronca RaiSport (interno) mentre prosperano programmi appaltati esternamente

Salini chiude RaiSport ma salva costosissimi programmi esterni. L’illogica spending review dell’Amministratore Delegato della Rai prevede la cancellazione di RaiSport (realizzato internamente con buoni ascolti). Mentre altri programmi (assai costosi e con ascolti bassi) sono appaltati a società esterne. Della chiusura del canale sportivo ne abbiamo parlato qui, mentre il Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi dichiara a Globalist.it di voler portare il caso in sede di commissione parlamentare.

Ma che dire, solo per fare tre esempi, di trasmissioni come Che tempo che fa (realizzato dall’esterna Officina), Sette Storie (realizzato dall’esterna Blu Yazmine) ed È sempre mezzogiorno (della Stand by Me, di cui Salini è stato direttore generale)? Il programma di Fabio Fazio e quello di Antonella Clerici dominati dallo strapotere di agenzie esterne come la ITC 2000 di Beppe Caschetto e la Arcobaleno Tre di Lucio Presta. Mentre quello di Monica Maggioni vede fra i collaboratori un’infornata di esterni, con costosissime consulenze. E almeno nel caso di Sette Storie e di È sempre mezzogiorno non si può certo parlare di successi Auditel, anzi. Non che Fazio faccia sfracelli, per giunta.

Le dinamiche di questa spending review sono in assoluto contrasto con i buoni propositi di Fabrizio Salini, che dichiarava di voler privilegiare risorse interne a quelle esterne. Nonché ridimensionare il potere di conduttori, case di produzione, agenti e autori esterni.

Tutti propositi disattesi, ai quali adesso si aggiunge la decisione ingiustificata di chiudere RaiSport. Continuiamo così, facciamoci del male. Tanto pagano i cittadini.

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