Santa Cecilia, interpellanza di Anzaldi: “Gestione ai limiti della legalità. Governo dia risposte”

L’Onorevole Michele Anzaldi (Iv), membro della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, torna sulla questione del Conservatorio di Santa Cecilia a Roma, dopo varie sollecitazioni e interrogazioni all’ex Governo Conte che non hanno mai avuto risposte. Qui è possibile leggere l’antefatto.

Scrive l’On. Anzaldi su Facebook: “Ho presentato una nuova interpellanza al ministero dell’Università e ricerca sulla gravissima situazione del Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, gestito in modo insostenibile ai limiti della legalità e oggetto di ispezioni ministeriali e procedimenti contabili. Mi auguro che il Governo Draghi e la ministra Maria Cristina Messa diano finalmente risposte, dopo che il Governo Conte in questi mesi non ha mai risposto a numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari. Il ministero dica pubblicamente quali sono gli esiti dell’ispezione che ha effettuato sulla gestione dell’istituto, appena conclusa“.

E ancora: “La ministra Messa spieghi al Parlamento se non ritenga doveroso nominare un commissario straordinario per la gestione del Conservatorio per ripristinare la legalità e il buon andamento, in vista del rinnovo degli organi in nuove elezioni“. Qui di seguito il testo dell’interpellanza dell’On. Anzaldi.

Il sottoscritto chiede d’interpellare il Ministro per l’università e la ricerca, per sapere premesso che – :

il Conservatorio S. Cecilia (da non confondersi con l’Accademia) di Roma è gestita in modo insostenibile; la conduzione del direttore, eletto nel 2016 e riconfermato nel 2019, è stata oggetto di innumerevoli interpellanze e interrogazioni parlamentari nelle legislature XVII e XVIII (si veda da ultimo l’interrogazione 5-04487, della XVIII legislatura) senza che tuttavia il Ministro competente sia mai intervenuto a rimediare alla situazione;

il Conservatorio è stato oggetto di un’ispezione ministeriale da parte del MEF nel 2018, in seguito alla quale è scaturito il procedimento contabile presso la procura regionale del Lazio della Corte dei conti, n. I-29/2018/MLL. Tra le anomalie gestionali rilevate ci sono la mancata rotazione negli affidamenti diretti, il mancato funzionamento della rilevazione delle presenze del personale con il cartellino marcatempo, l’affidamento di incarichi extraistituzionali ai docenti avvenuto senza autorizzazione e altri. Al senatore Giuseppe Cucca risulta anche la falsificazione di verbali e la convocazione indebita di riunioni (v. l’interrogazione in Senato n. 3-01419);

il Conservatorio è stato sottoposto a una nuova ispezione dal novembre 2019 fino al mese di settembre 2020 (in seguito a una proroga, come risulta dalla sentenza del TAR Lazio, sezione terza-bis di Roma, 14 settembre 2020, n. 9651, di rigetto di un ricorso del Conservatorio medesimo) per le numerose irregolarità che sono state esposte nei citati atti di sindacato ispettivo e per il fatto di non aver approvato in tempo il bilancio d’esercizio del 2019;

nella grande parte dei contenziosi giudiziari di cui esso è parte, esso è risultato soccombente. Si tratta di cause di lavoro, di giudizi per illegittimo diniego dell’accesso agli atti amministrativi e per illegittimo aumento delle rette;

più in particolare, con la sentenza della sezione terza-bis del Tar Lazio (Roma) del 15 luglio 2020, resa sul ricorso 14775 del 2019, è stata annullata la delibera del Conservatorio S. Cecilia di Roma, che arbitrariamente innalzava le quote d’iscrizione degli studenti stranieri;

con la sentenza della sezione lavoro del tribunale di Roma n. 1410 del 2020, emanata l’11 febbraio 2020, il Conservatorio S. Cecilia di Roma è stato condannato a risarcire il danno nei confronti di una dipendente a tempo determinato, la quale era stata illegittimamente esclusa dalle graduatorie d’istituto;

già con la sentenza della sezione terza-bis del Tar Lazio (Roma) del 16 ottobre 2017, resa sul ricorso 4158/2017, il conservatorio S. Cecilia di Roma è stato condannato a rifondere le spese di giudizio per aver illegittimamente denegato il diritto d’accesso a un dipendente;

nel corpo studentesco è diffuso il malcontento per il fatto che per oltre un anno la componente degli studenti in consiglio d’amministrazione è stata rappresentata da una giovane donna che studentessa non era più (in ragione del conseguito diploma) e che è decaduta insieme al consiglio d’amministrazione soltanto lo scorso 2 agosto 2020;

il 10 giugno 2020 sul sito di Micromega è apparso un articolo riepilogativo delle forzature gestionali del direttore;

tali storture sono state anche riferite a Radio Radicale dall’ex presidente del Conservatorio, Adolfo Vannucci, nell’edizione del 10 agosto 2020;

il Consiglio di Stato, con la sentenza del 19 febbraio 2021 (sezione VI, n. 1503) – con riferimento alla gestione delle graduatorie d’istituto – ha ribadito che il comportamento del Conservatorio è “violativo degli obblighi di legge” e ha respinto l’appello contro una precedente condanna del 2019 – si chiede di sapere:

quali siano gli esiti dell’ispezione appena conclusa e se non ritenga di nominare un commissario straordinario per la gestione del Conservatorio S. Cecilia di Roma per ripristinarvi la legalità e il buon andamento, in vista del rinnovo degli organi in nuove elezioni.

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