Un gusto unico per jazz, cultura, arte e psicanalisi, con il tocco di genio e la sregolatezza di Woody Allen

di Antonio Facchin

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Neils Schneider, Melvil Poupaud e Lou de Laâge in Coup de Chance, il nuovo film di Woody Allen
Neils Schneider, Melvil Poupaud e Lou de Laâge in Coup de Chance

Non smetterà mai di stupirci, divertirci e farci riflettere: Woody Allen, prossimo a festeggiare l’88° compleanno, ha promosso in anticipo l’uscita del suo nuovo film con un tour europeo sui generis. Per presentare Coup de Chanceil suo cinquantesimo film ma il primo girato in Francia e in francese – è intervenuto fuori concorso all’80° Mostra del cinema di Venezia, raccogliendo cinque minuti di applausi e una standing ovation, pur con qualche protesta parallela legata all’accusa di molestie sessuali che da anni lo perseguita. Ma la vera novità sta nel fatto che Allen abbia portato con sé la New Orleans Jazz Band, l’orchestra con cui da 25 anni si esibisce ogni lunedì sera al Carlyle Hotel di Manhattan. Con cui si è esibito al Blue Note di Milano, tempio e marchio di garanzia del jazz in Italia e al Villa Ada Festival 2023 a Roma (città in cui ha presenziato all’anteprima del film in diretta streaming in tutti gli altri cinema italiani) per proseguire il tour promozionale in Francia, Portogallo e Spagna.

una scena di Match Point di Woody Allen
Una scena del film Match Point

Baciato dalla fortuna

Sorprende che il più europeo dei registi americani – autore di film densi di omaggi e richiami alla cultura classica – parli di fortuna alla maniera di Fëdor Dostojevskij e non in quella latina, per cui il significato di fortuna valeva in un senso, ma anche nel suo esatto contrario. Allen ha addirittura ammesso in una recente intervista che se non fosse intervenuta la fortuna a renderlo uno dei mostri sacri del cinema, nessuno ne avrebbe forse apprezzato quel talento che ha poi saputo esprimere anche nei libri e a teatro.

Una scena del film Match Point di Woody Allen
Una scena cruciale del film Match Point

È quindi Delitto e castigo, che compare nelle mani di Chris Wilton (Jonathan Rhys Meyers) in una scena di Match Point, il romanzo d’ispirazione del suo successo mondiale del 2005 e giro di boa della sua arte cinematografica; e del nuovo Coup de Chance, il thriller che Lucky Red distribuirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 6 dicembre. Ma il tema del “delitto e dell’eventuale punizione” informa anche Crimini e misfatti, Sogni e delitti e il più recente Irrational Man.

Una scena di Coup de Chance, il nuovo atteso film di Woody Allen
Una scena di Coup de Chance

Ennesimo quadro di un’elegante alta borghesia, magistralmente irradiato dalle luci di Dante Spinotti, Coup de Chance racconta di Fanny (Lou de Laâge) e Jean (Melvil Poupaud), un’apparentemente invidiabile giovane coppia di innamorati parigini, che si ritrovano a fare i conti con il colpo di coda di un passato da cui spunta Alain (Niels Schneider), compagno di liceo di lei divenuto nel frattempo scrittore, con cui Fanny condivide un ritorno all’adolescenza con un gusto per la complicità mai provato prima.

Woody Allen al clarinetto per la New Orleans Jazz Band

Jazz, colonna sonora di arte e vita

E se ironia e sarcasmo sono da sempre sua cifra stilistica di regista, Woody Allen esprime tutto il suo genio e la riluttanza a rispettare le regole col suo clarinetto che “trasforma” quasi in un’ocarina , tanto stridulo ne diventa il suono. Ciononostante “per più di quarant’anni, Woody Allen e la sua New Orleans Jazz Band hanno deliziato il pubblico con la loro musica con un mix di ispirazione New Orleans” recita la presentazione del recente concerto al Blue Note di Milano. Con uno stile “saldamente radicato nella musica che Woody Allen ha amato fin dall’infanzia traendo ispirazione da grandi musicisti del passato quali, Sidney Bechet, George Lewis, Johnny Dodds, Jimmie Noone, Jelly Roll Morton, Bunk Johnson e ovviamente Louis Armstrong”. Così “per venticinque anni, il gruppo ogni lunedì sera ha suonato presso il rinomato Carlyle Hotel di Manhattan, proponendo un repertorio di oltre 1200 tra melodie popolari, inni, spiritual, marce, blues e rags dell’inizio del XX secolo.

Ed è dal 1996, dalla prima tournée divenuta il premiato docu-film di Barbara Kopple Wild Man Blues, che Woody Allen se la spassa sui palchi di mezzo mondo con la sua prima grande passione, il jazz delle origini, immancabile colonna sonora della sua arte.

Cate Blanchett in una scena del film Blue Jasmin
Cate Blanchett in una scena di Blue Jasmin

Psicanalisi e immaginario collettivo

Con un premio Oscar per la regia e sceneggiatura originale di Io e Annie (1977) e per quelle di Hannah e le sue sorelle (1985) e Midnight in Paris (2011) che lo annoverano tra i registi meno amati dall’establishment hollywoodiano, c’è un film di Woody Allen in cui la bravura degli interpreti offusca addirittura quella del regista, se solo se ne considerano le candidature e i premi. Primo fra tutti l’Oscar a Cate Blanchett, migliore attrice protagonista per la sua magistrale prova da interprete in Blue Jasmin (2013): il film che forse meglio esprime la grande passione di Allen per la psicanalisi. Ma di “ossessioni, fobie e paranoie” (parafrasando chi la psicanalisi l’ha fondata) è piena tutta l’opera cinematografica  del regista che ha consegnato la psicanalisi all’immaginario collettivo. Opera che contempla 50 titoli fra cui non possiamo non ricordare Manhattan (1979) oltre a quelli già citati. A lui va dunque tutta la nostra gratitudine per aver offerto saggi di stile – anche nel caso di film che hanno suscitato qualche perplessità per altri aspetti (e ce ne sono stati) – e di volta in volta una seduta psicanalitica al costo di una poltrona.

Woody Allen all'80° Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia

(©GettyImages)

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