Al Tg2 l’incontro Meloni-Orbán diventa apologia dell’Ungheria. Anzaldi: “Ennesimo fatto grave”

Giorgia Meloni incontra Viktor Orbán

Dopo l’agiografia al regime cinese, il Tg2 di Gennaro Sangiuliano celebra l’apologia del regime ungherese di Viktor Orbán, in visita privata a Roma e reduce dall’incontro con Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. Nel servizio andato in onda domenica 29 agosto 2021 nell’edizione delle 13.00, il notiziario di Rai2 ha sottolineato come Meloni e il premier ungherese si trovino d’accordo sulla linea dura verso l’accoglienza ai profughi afghani, dei quali – ad avviso dei due esponenti politici – dovrebbe occuparsi la comunità internazionale senza gravare sull’Europa. Una posizione peraltro stigmatizzata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che a Ventotene per le celebrazioni degli 80 anni dello storico Manifesto che pose le basi dell’Unione Europea, l’ha giudicata “non all’altezza dei valori dell’UE”.

E soprattutto, tornando al servizio del Tg2 sull’incontro tra Meloni e il premier ungherese, è stato particolarmente evidenziato come la leader di FdI si sia complimentata con Orbán per i significativi successi della sua politica economica, che “sta vivendo una fase di crescita senza precedenti negli ultimi 30 anni, mentre in Italia si pensava ai monopattini”.

Qualche riferimento, per esempio, alla condanna dell’Europarlamento delle leggi repressive ratificate in Ungheria? No, il servizio del Tg2 finisce per risultare di fatto una semplice esaltazione del regime di Budapest e dei suoi attuali exploit economici.

VigilanzaTv ha chiesto a Michele Anzaldi, Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, un parere su quanto andato in onda al Tg2, ed egli ci ha risposto così: “Si è avverato quanto avevo predetto, e cioè per controbilanciare le varie censure pro Salvini, rivale politico della Meloni in seno alla coalizione di Centrodestra, e per compensare il servizio pro Cina di qualche giorno fa, Il Tg2 confeziona uno spot a favore della leader di Fratelli d’Italia e del suo alleato Orbán, esaltando i successi del regime ungherese senza evidenziarne le tante ombre. Per giunta, sarebbe ora di dire basta a questa stucchevole retorica dei monopattini, che – piacciano o meno – sono presenti non solo in Italia ma in ogni metropoli europea, come per esempio Londra, Berlino, Madrid e Parigi“.

“Tornando all’agiografia dell’Ungheria di Orbán e della Cina di Xi Jinping da parte del Tg2” illustra l’On. Anzaldi, “voglio ribadire che ci troviamo in una congiuntura delicatissima, con una situazione internazionale a dir poco infuocata, esacerbata da un pericolo terroristico tornato prepotentemente incalzante. Sarebbe il caso di ricordare che siamo un Paese inserito in un patto Atlantico, e a maggior ragione il Servizio Pubblico pagato dal canone dovrebbe andarci cauto con le strizzate d’occhio a regimi nel mirino della comunità internazionale per la loro politica repressiva. Cosa ne pensano i vertici Rai Fuortes e Soldi, ma anche le istituzioni, l’ambasciata americana, di tali derive da parte di un Tg nazionale?”

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