Duplice vittoria di Anzaldi (Iv): Conte e Casalino saranno sentiti dal Copasir

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Ricordate il giallo del presunto hackeraggio alla pagina Facebook del Presidente Conte con pubblicazione di un post contro Matteo Renzi, poi cancellato, che Palazzo Chigi aveva definito frutto di una violazione della sicurezza del sito? Michele Anzaldi, Deputato di Italia Viva e Segretario della Commissione di Vigilanza Rai, aveva chiesto di fare chiarezza in più sedi, fra le quali la Procura di Roma. E il suo impegno ha dato i suoi frutti.

Il Copasir, Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, audirà infatti Giuseppe Conte, il suo portavoce Rocco Casalino, il Segretario Generale della Presidenza del Consiglio Roberto Chieppa e il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza Gennaro Vecchione. Già, perché il presunto hackeraggio di cui sopra è solo uno dei motivi per le audizioni di cui sopra. In ballo vi è anche la questione del “network occulto” di Conte per trovare “responsabili” disposti a votargli la fiducia. Lo stesso On. Anzaldi aveva redatto l’interrogazione al riguardo, dopo le rivelazioni di Massimo Giannini sulla Stampa.

“L’iniziativa del Copasir è decisamente opportuna e giusta, direi doverosa” afferma l’On. Anzaldi. “Sono soddisfatto che le richieste di chiarezza avanzate da Italia Viva siano state ascoltate. C’è voluta la crisi di governo e la perdita della maggioranza di Conte al Senato, ma va bene così. Ora vediamo cosa dichiareranno Conte e i suoi collaboratori”.

“Il Copasir ha ampi poteri di controllo e consultivi” illustra all’Adnkronos il Deputato renziano, “la sua funzione è equiparabile a quella di una commissione d’inchiesta, di certo chi dà informazioni false in quella sede si assume gravi rischi in prima persona. Non sono poche le spiegazioni che i collaboratori di Conte dovranno dare alla commissione parlamentare, sul presunto hackeraggio che è stato finora smentito da Facebook e anche dagli esperti, ma anche sui metodi con i quali sarebbero stati avvicinati alcuni senatori per dare la fiducia al governo, con il presunto coinvolgimento di personale dei servizi di sicurezza e della Guardia di Finanza“.

“Al Copasir” – prosegue Michele Anzaldi – “dovranno anche spiegare perché il profilo Facebook personale del presidente del Consiglio, e quindi non il profilo ufficiale della presidenza del Consiglio, sia gestito da funzionari pagati da Palazzo Chigi o da altre istituzioni: quel profilo è uno strumento di propaganda personale di Conte, come abbiamo visto con la comparsa di contenuti denigratori contro Matteo Renzi. Che c’entra Palazzo Chigi? Da Conte, che ha fatto retromarcia sulla delega ai servizi segreti smentendo quanto sosteneva solo 20 giorni fa alla conferenza di fine anno, attendiamo ancora di sapere chi si occuperà di questo delicato settore. Se fosse un suo diretto collaboratore, allora l’annuncio dato alle Camere si rivelerebbe una sonora presa in giro”.

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