Miracolo di fede, trapianto o mero effetto dell’intelligenza artificiale?

di Antonio Facchin

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Se una volta si moltiplicavano pani e pesci, oggi si moltiplicano le dita. E questo non accade per miracolo come potremmo essere indotti a pensare. Tantomeno per trapianto. Ma se osserviamo attentamente la foto di Donald Trump in preghiera notiamo che la sua mano ha un dito in più. Le sei dita della sua mano giunta sono frutto dell’intelligenza artificiale, o meglio, di quella sua branca capace di elaborare immagini verosimili su modello e suggerimento (prompt), ma non ancora in grado di riprodurre le mani col giusto numero di dita. E proprio questo può risultare al momento attuale il distinguo tra una fotografia originale e una “scientemente artefatta”.

Tutto ciò potrebbe divertire se non fosse che proprio The Donald, come l’hanno soprannominato in patria in virtù della sua unicità, già a ridosso dell’assalto a Capitol Hill, da lui fomentato e guidato dopo la vittoria di Joe Biden alla luce di un’accusa al vaglio della Suprema Corte, era stato ritratto in circostanze che avrebbero mosso a compassione più di un suo sostenitore.

Immagini frutto dell'intelligenza artificiale

In immagini che lo ritraevano visibilmente contrariato perché braccato dalle forze dell’ordine. Quindi acciuffato, strattonato, atterrato e infine in tenuta da galeotto arancione (in nuance con i capelli) intento in operazioni cui mai lo avremmo neanche lontanamente immaginato. In una sorta di novella drammaturgia creata quando l’intelligenza artificiale generativa muoveva i primi passi e nulla si sapeva delle sue potenzialità ed effetti.

Immagini da “verità alternativa”

Ora tutto questo ha un autore: Eliot Higgins, il fondatore di Bellingcat, la piattaforma di giornalismo investigativo specializzata in fact-checking, che combatte la disinformazione svelandone la forma. Higgins è infatti l’autore di molte, se non tutte, le vecchie immagini fake in circolazione su Trump. Ma quali saranno quelle che ci accompagneranno all’elezione del nuovo Presidente, a corredo della “verità alternativa” di cui Trump è incontrastato assertore, ora che l’intelligenza artificiale s’è già lasciata alle spalle tutti i suoi normatori? Perché la Storia insegna che la verità alternativa trumpiana non è altro che un inarrestabile generatore di disinformazione. Ne vedremo dunque delle belle (immagini, beninteso).

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