Di Marco Zonetti
Il Consiglio dei Ministri ha dato dunque il via libera alle nomine di Carlo Fuortes, attuale sovrintendente della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, quale nuovo Amministratore Delegato Rai, e di Marinella Soldi, Presidente della Fondazione Vodafone e Consigliere Indipendente di Nexi, Italmobiliare e Ariston Thermo, quale Presidente della Tv di Stato. L’indicazione dei due nomi è formalmente pervenuta dal Ministro dell’Economia Daniele Franco, in concerto con il Presidente del Consiglio Mario Draghi.
Il tutto mentre scoppiava il caso di Giampaolo Rossi, per tre anni Consigliere di Amministrazione Rai in quota Fratelli d’Italia, di fatto estromesso dal nuovo CdA tramite un accordo “anti Meloni” stretto fra Lega e Forza Italia, che gli hanno preferito Igor De Biasio, riconfermato in quota Carroccio, e Simona Agnes, sospinta da Forza Italia. Giorgia Meloni ha fatto fuoco e fiamme, parlando di pagina buia” e tirando in ballo anche lo stesso Presidente Sergio Mattarella, che secondo la leader di FdI avrebbe assistito in silenzio all’eliminazione dell’unica forza di opposizione al Governo Draghi in CdA Rai.
Fuortes e Soldi, nel corso del primo Consiglio di Amministrazione del nuovo corso Rai, hanno ricevuto entrambi cinque voti favorevoli su sette, con l’astensione del Consigliere in quota Dipendenti Riccardo Laganà. Ora si tratta di attendere il voto della Commissione di Vigilanza su Marinella Soldi (che per essere nominata Presidente Rai deve ottenere la maggioranza dei 2/3), voto che potrebbe riservare qualche sorpresa come ipotizza Guido Paglia su Sassate.it, lasciando intendere che Lega e FI potrebbero “impallinare” la Soldi per nominare invece Presidente Simona Agnes. Essendo stati noi a rivelare per primi e “in tempi non sospetti” che quest’ultima era in lizza per il vertice Rai con gli auspici di Gianni Letta, non ci stupiamo minimamente di tali manovre sotterranee. Vedremo quel che succederà.
Ovviamente, dopo tre anni di rocambolesca – chiamiamola così – gestione M5s-Lega con Fabrizio Salini e Marcello Foa che ieri hanno salutato definitivamente Viale Mazzini, fervono le aspettative sulla nuova Rai firmata Fuortes e chiunque sarà il Presidente che lo affiancherà. Il principale avversario istituzionale della precedente amministrazione, “la bestia nera” per citare la definizione dello stesso Foa, ovvero il Segretario della Commissione di Vigilanza Rai Michele Anzaldi in un’intervista al Riformista, ha avanzato questo auspicio: “Dal nuovo amministratore mi aspetto che la Rai torni a puntare sul serio sull’informazione, con l’aumento degli spazi, il rispetto vero del pluralismo e la razionalizzazione prevista dal Piano Newsroom di Gubitosi, approvato da Vigilanza e Cda ma mai portato avanti dai vertici del servizio pubblico in questi anni. Oramai quella riforma non è più rimandabile”.
Osservando come, ancora una volta, in questi mesi estivi gli spazi di informazione siano di fatto quasi esclusivo appannaggio delle Tv commerciali come Rete4 e La7 che destinano varie prime serate settimanali all’approfondimento politico e all’attualità, mentre la Rai – in primis l’Ammiraglia – va in ferie e affoga tra le repliche (pur continuando i telespettatori a pagare il canone a cifra piena) e i “programmi di riempimento” per citare una condivisibile disamina di Aldo Grasso, non possiamo che sposare in toto le parole dell’On. Anzaldi. Che, su Facebook, commentando l’ennesima riproposizione, dichiara: “Su Rai1 replica di Domenica In con l’albero di Natale alle spalle di Mara Venier: perché allora continuare a pagare il canone anche d’estate? Tre mesi di repliche mentre la Rai va in vacanza a spese degli italiani: è servizio pubblico? Fuortes dica basta a sprechi e privilegi“.